Erano oltre quattromila i precari della scuola che hanno manifestato a Messina, il corteo ha bloccato buona parte degli imbarcaderi dello Stretto. Hanno continuano a funzionare i collegamenti dei traghetti privati e una delle invasature della Fs. Anche a villa San Giovanni i circa trecento manifestanti hanno parzialmente bloccato gli accessi alle navi. A Messina si sono verificati momenti di tensione tra polizia e manifestanti, i quali inneggiano contro il ddl Gelmini che prevede tagli per il personale della scuola.
I precari della scuola, che stanno manifestando a Messina, hanno bloccato, secondo l’ufficio stampa di Trenitalia, l’intero traffico ferroviario nella stazione della città dello Stretto dalle 13.20. In precedenza avevano bloccato alla stazione ferroviaria due treni, entrambi provenienti da Torino, uno diretto a Siracusa e l’altro a Palermo.
I circa 300 precari della scuola che stanno manifestando a Villa San Giovanni, dopo il blocco stradale, si sono diretti verso gli imbarcaderi, dopo avere superato il cordone della forze dell’ordine. I sindacalisti della Cgil hanno cercato di imbarcarsi per raggiungere il gruppo di sindacalisti che stava manifestando sull’altro versante dello Stretto.
Il migliaio di precari della scuola, che stazionava sul molo delle Fs all’imbarcadero di Messina, ha bloccato il collegamento da e per Villa San Giovanni, occupando tutte le invasature. Le navi non potuto salpare nè attraccare. Anche i precari radunati sulla sponda calabrese dello Stretto, a Villa San Giovanni, hanno bloccato il viale che dagli imbarcaderi conduce verso l’autostrada Salerno-Reggio Calabria, con conseguente paralisi del traffico.
A Villa San Giovanni i manifestanti si sono mossi in corteo percorrendo viale Italia, che si trova all’uscita degli imbarcarderi la quale si innesta sulla A3, quindi, giunti a metà, si sono fermati e stazionato sul luogo. Il blocco, è stato temporaneo. Prima della partenza del corteo i rappresentanti sindacali della Rdb e della Cgil che hanno chiarito le incomprensioni che si erano registrate all’inizio della manifestazione. Nel corso di un’assemblea improvvisata, i rappresentanti calabresi della Rdb hanno affermato che la protesta ha incominciato a dare i primi risultati. Lunedì si prevede un appuntamento con l’assessore regionale alla pubblica istruzione poi con toni agguerriti hanno redarguito i politici di smetterla con le passarelle. Al ministro Maroni hanno inoltre ricordato che la legalità passa anche dall’istruzione. Giornata rovente con qualche tafferuglio. A Messina la polizia ha tentato di farsi largo per mollare le cime del traghetto “Riace” e consentire che salpasse per Villa San Giovanni, ma i manifestanti hanno bloccato l’operazione radunandosi attorno al pilone dove era agganciata la cima. Nel corso della giornata una delle manifestanti ha avuto un lieve malore ed è stata soccorsa dall’ambulanza. Le condizioni della donna non hanno destato preoccupazioni.
“Non chiediamo elemosine e ci riferiamo ai progetti regionali – hanno aggiunto i sindacalisti – bisogna investire per la scuola e per i docenti, questi sono i punti importanti. Elisabetta Bambello, della Cgil Flc comprensoriale di Reggio Calabria, e Gemma Sorbonà, della Cgil precari, hanno sottolineato come lo scorso anno 20 mila precari sono rimasti senza contratto, quest’anno se ne aggiungeranno altri 25 mila. Si devono riaprire i turn over. “Siamo in stretto collegamento e Calabria e Sicilia sono le regioni più colpite dai tagli della Gelmini”. Durante la giornata sono stati distribuiti agli automobilisti in coda migliaia di volantini in cui sono spiegate le ragioni della protesta.
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