Regione senza soldi, si attende la Corte dei Conti

Regione senza soldi, si attende la Corte dei Conti. Musumeci scrive a Miccichè e stoppa le norme di spesa: «per prudenza aspettiamo Corte dei Conti su parifica».

Regione senza soldi, si attende la Corte dei Conti

Regione senza soldi, si attende la Corte dei Conti. Il presidente della Regione Nello Musumeci scrive una lettera al Presidente dell’Ars Miccichè,

dopo essersi confrontato con gli uffici sulla situazione finanziaria dell’Ente regionale:

«Per prudenza è opportuno aspettare che la Corte dei Conti si pronunci sulla parifica del bilancio della regione 2018».

Secondo voci di corridoio la parifica potrebbe essere emessa entro la metà di ottobre.

Il ritardo causato dalla revisione dei conti della regione negli ultimi trenta anni. Infatti, gli uffici hanno presentato alla Corte gli incartamenti in pieno agosto nel rispetto delle nuove norme di bilancio pubblico.

Per la Regione la situazione dovrebbe essere ormai consolidata anche se vi sono ancora problemi.

Complessivamente, Il disavanzo consolidato risulta essere 7,3 miliardi di euro.

Se la cifra sarà confermata che elenca debiti diluiti, mutui contratti e coperture del disavanzo che non rappresenta debito, la Regione ha già pronta la manovra di copertura.

Rispettando la prudenza sulle cifre, per varare norme di spesa è opportuno aspettare la Corte dei Conti.

Infatti, la Corte bisogna che certifichi la situazione, compresi i 2 miliardi e 100 di maggior disavanzo individuato lo scorso anno e già diluito per una prima parte 1,6 miliardi in 30 anni e la restante parte in tre anni.

Musumeci dal canto suo non ci sta ad essere il capo espiatorio della situazione e ammonisce le opposizioni:

«nessuno è esente da responsabilità negli ultimi 30 anni, ne destra, ne sinistra ne centro. Si tratta di mala gestione del passato che noi stiamo mettendo in ordine».

Poi aggiunge: «Alla fine della legislatura finalmente consegneremo un bilancio bonificato senza gli equivoci, le ombre e gli elementi infondati e falsi che purtroppo sono stati contenuti nel passato nel bilancio».

Così il presidente della Regione non si dispensa dal rispondere alle critiche sulla presunta nullità dell’azione del suo governo:

«Abbiamo presentato riforme praticamente su tutto ma giacciono all’Ars. Cosa aspetta il parlamento ad approvare ad esempio la riforma dei Rifiuti?»

Continua Musumeci: «Forse si vogliono mantenere posizioni di rendita politica o forse conviene che tutto resti così per poter dire che il governo Musumeci non ha fatto nulla».

Ribadisce il capo del governo regionale: «Il governo ha presentato le sue proposte, tocca al parlamento vagliarle».

Aggiunge: «E non stiamo presentando altre proposte perché attendiamo che prima si analizzino queste: ne avremmo altre 3 o 4 riforme per completare il tutto ma tocca all’Ars approvarle».

Intanto si blocca il percorso del collegato che si presenta in assemblea solo con norme regolamentari e in appena 25 articoli.

In merito alla politica dei collegati a cui il governo è stato costretto nel 2019, Musumeci ribadisce:

“Non riproporremo più i collegati, pensavamo che un bilancio snello potesse essere una soluzione».

Poi conclude: «Ma i collegati sono frutto del Parlamento e il governo per stile non interviene mai a commentare le sue proposte».