Qualcosa a Catania si muove! La città comincia a rinascere grazie alle iniziative di chi crede nelle risorse del territorio. A dimostrazione di ciò esiste, ormai da un anno, in pieno centro storico uno spazio progettuale messo a disposizione di tutti gli artisti emergenti del territorio che volessero esporre le proprie opere.
Il REBA project space ha in caldo “Architettura Proibita”, un concorso volto alla rivalutazione del vecchio quartiere di San Berillo. Un’iniziativa valida, che prossimamente sarà presentata alla stampa, in cui hanno creduto molti nomi noti del panorama culturale catanese, una tra tutti Carmen Consoli (madrina per la sezione musica).
In attesa della partenza ufficiale del progetto lo spazio REBA apre le porte a ogni genere di espressione artistica, infatti, dopo aver ospitato i paesaggi e i ritratti di Paolo Strano realizzati con la tecnica dei pastelli, da stasera fino a giorno 1 febbraio accoglierà Ignazio Vitali. Già noto agli estimatori d’arte per le molteplici esposizioni intercorse negli anni in quel di Paternò.
Un artista che si definisce “poliedrico” perché durante l’arco della propria carriera ha conosciuto e utilizzato diverse tecniche, dalla tradizionale pittura su tela alla scultura sulla pomice dell’Etna, dalla modellazione della carta pesta alla lavorazione del polistirolo, passando per l’esperienza ebanistica. Anche le opere abbracciano diverse correnti artistiche e presentano diversi stili dal figurativo all’astratto. Come spesso accade la musa ispiratrice di Vitali è Madre Natura e tutti i sentimenti che essa scaturisce nello spirito umano. Una natura che fa esplodere l’essenza dell’uomo in quanto parte integrante della stessa e non come osservatore esterno.
Alla mostra titolata “Miniminagghi” si potranno ammirare sculture, quadri ma soprattutto una singolare opera che propone un ritratto di Franco Battiato, una figura molto importante per Ignazio Vitali perché data da un’ammirazione concettuale che trova fondamenta nei messaggi offerti dal cantante attraverso le parole dei propri testi, i quali per il giovane artista rappresentano il proprio stile di vita e i principi sui quali si basano i propri pensieri e i propri valori.
Il titolo della mostra è frutto di un amore quasi morboso per la propria terra e della forte volontà di non dimenticare gli insegnamenti della tradizione artistica, linguistica e culturale.
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