In merito alle ore di violenza vissute ieri in piazza Duomo per lo sgombero dei manifestanti accampati davanti la sede municipale riceviamo e pubblichiamo una nota degli esponenti della rifondazione comunista, del Centro popolare Experia e del Movimento Studentesco:
“Dopo lo sgombero del Palazzo di Viale Moncada 3, 14 famiglie sono rimaste senza un tetto, Rifondazione Comunista, il Centro Popolare Experia e il Movimento Studentesco Catanese rendono noto che, il 19 maggio 2011 quelle 14 famiglie decidevano di denunciare la loro drammatica condizione ritornando in presidio permanente davanti al Palazzo comunale dal quale era partita la protesta. Ci teniamo a precisare – continua la nota – che sono le stesse 14 famiglie che, ben prima del sindaco, avevano denunciato l’inimmaginabile degrado nel quale versava il cosiddetto “Palazzo di Cemento”, che avevano chiesto di essere liberate da una condizione di schiavitù inaccettabile, considerato che per garantirsi un tetto erano diventate lo scudo umano della criminalità organizzata e che chiedevano alle istituzioni solo un aiuto concreto per abbandonare quella che era diventata una galera. Famiglie che avevano chiesto a chi governa questa città una casa dignitosa ma hanno ricevuto solo bugie, inganni ed un’inaccettabile repressione punitiva. Intorno alle ore 14 infatti una squadra della polizia municipale, supportata dagli agenti della Digos e dai reparti mobili della questura dava esecuzione agli ordini, partiti direttamente dal Sindaco di Catania, On. Raffaele Stancanelli, di rimuovere con la forza il presidio pacifico dei senza-tetto di Librino. Accadeva così che gli agenti della polizia municipale si accanissero su anziani, bambini, donne e sulle strutture politiche e sociali che supportano, dall’inizio, la protesta. In merito alle dichiarazioni del Sindaco di Catania, On. Raffaele Stancanelli, e della maggioranza che lo sostiene per tanto teniamo a precisare che:confermiamo l’accusa di irresponsabilità del Sindaco e della sua giunta in quanto chi amministra una città non può trasformare un dramma sociale, come quello della mancanza di case, in un problema di ordine pubblico.
In qualsiasi città del mondo un’amministrazione seria e responsabile avrebbe cercato una soluzione abitativa per le famiglie sgomberate dal Palazzo di Cemento prima di buttarle per strada. È infatti assolutamente falso che l’amministrazione avrebbe proposto una soluzione alternativa agli abitanti del Palazzo di Cemento prima dello sgombero. A tal proposito ricordiamo bene l’incontro con l’Ass. Pennisi che allargando le braccia voleva demandare il problema dei senza-casa alla sensibilità della società civile. Inoltre il Sindaco finge di non sapere che a seguito dello sgombero del Palazzo di Cemento 14 famiglie sono rimaste senza un tetto o per non aver ricevuto nessuna proposta da parte dell’amministrazione o per essere state destinate a precari luoghi d’accoglienza privi delle condizioni strutturali necessarie ad affrontare le esigenze di anziani, neonati e diversamente abili.
Accogliamo con un sorriso l’accusa di strumentalizzazione di “situazioni di degrado e illegalità” da parte del massimo esponente di una classe politica catanese che da decenni strumentalizza miseria e disoccupazione per costruire il suo feudale potere elettorale attraverso clientele e connivenze con la criminalità organizzata e gli altri poteri forti della città, come dimostrano le tantissime inchieste giudiziarie a carico di esponenti di primo piano del centrodestra della città e della provincia. A tal proposito cogliamo l’occasione, al di là delle ridicole falsità di chi ci ha accusato di aver montato noi le tende in piazza Duomo, di ribadire il nostro pieno sostegno alla lotta dei senza-tetto e a tutte le battaglie per i diritti sociali che nasceranno nella nostra città.
In merito alla difesa di una presunta legalità in città, ci chiediamo come possa parlarne il senatore Stancanelli. Il nostro sindaco è infatti oggi indagato per abuso di ufficio per aver adottato, da assessore regionale, provvedimenti amministrativi su progetti vari in merito ai servizi sociali per un ammontare di spese, solo per i compensi annuali ai componenti delle varie commissioni, di € 311.985 (fonte dei Nas di Catania). Provvedimenti che hanno visto nascere progetti fantasma e centri diurni finanziati e mai utilizzati. Infine purtroppo non riusciamo a stupirci delle dichiarazioni del Segretario cittadino del PD, Condorelli, di sostegno all’operato fascista dei vigili urbani catanesi, già noti perché arrestati per i crimini ai danni degli ambulanti, e per il plauso alle imbarazzanti politiche sociali dell’Ass. Pennisi. Con queste dichiarazioni, per altro smentite dal ben più autorevole, Sen. Enzo Bianco, per l’ennesima volta, quello che dovrebbe essere il maggiore partito di opposizione a Catania diventa il miglior sostenitore delle politiche antisociali del centrodestra, avallando inganni, falsità e una repressione da regime.
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