Riceviamo e pubblichiamo la lettera del presidente dell’associazione “Orgoglio Peloritano, Antonio Dimaggio all’assessore per le manutenzioni e viabilità del comune di Messina: <<Vogliano perdonarmi i destinatari per l’irritualità dell’indirizzo, ma non vorrei sbagliare, stante la difficoltà, per un comune cittadino come me, di stare al passo nel caleidoscopico avvicendarsi di poltrone e deleghe al “Palazzo”, per cui non s’è mai certi se “quello di ieri” è ancora quello di oggi. Tacitata la buona creanza, vorrei chiedere, dunque, all’attuale Assessore all’Ambiente se anch’egli s’è visto digià ronzare intorno le prime zanzare, la cui prossima invasione è da prevedersi a breve massiva e vorace. Se ben ricordo, gli esperti ci dicono che, per essere efficace, la lotta a questi insetti va fatta preventivamente, con disinfestazioni che ne distruggano le uova prima che schiudano, e che il mese più idoneo sarebbe stato l’Aprile ormai trascorso, perché “dopo”, ad insetti ormai liberati, sarebbe pressocchè inutile e sprecata ; come la pensano, invece, gli “esperti” dei suoi Uffici.
Assessore alle Manutenzioni ( se come tale esiste ancora, o a chi altro l’avesse “sostituito” ) vorrei invece reiterarLe quel pressante invito, più volte indirizzato invano da tutti i cittadini Messinesi, perché, da oltre un decennio non ha visto un solo e serio intervento riparatore risolutivo dei tanti guasti in superfice, che hanno ormai disseminato la rete viaria di vere e proprie trappole pedonali e veicolari. Assessore, anche per farsene una sola, pallida , ancorchè limitatissima idea faccia un po’ di “slalom” pedestre o veicolare ( ma non vi si azzardi in motorino, se tiene alla sua incolumità !) in tutta la direttrice da Via La Farina a Contesse (marciapiedi – ove esist…evano – compresi ) o nella Circonvallazione o ancora nel Rione Santa Lucia Sopra Contesse ove quel che era un po’ di asfalto sgretolato sta diventando voragine in pieno centro strada… mentre il resto non sfigurerebbe a Kabul o Misurata !
Grazie ad entrambi, concedendovi ancora quell’esile ormai rimasto filo di fiducia che testardamente non vogliamo rompere.
Antonio Dimaggio
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