Gli autotrasportatori si spaccano. Lo sciopero dovrebbe continuare fino al 25 gennaio. Ma la questura di Catania lo smentisce. Quindi a mezzanotte gli autotrasportatori dell’Aias toglieranno i presidi dagli snodi cruciali dell’Isola. Mentre il movimento “forza d’urto”, confermerà i blocchi. Secondo alcune fonti, il comitato avrebbe inviato alle Questure un’informativa dove vengono descritte le nuove modalità di protesta, che continuerà fino al 27 gennaio. Ma le Questure di Messina e Catania, hanno espresso il loro diniego. Sono molti gli automobilisti e i motociclisti rimasti senza carburante. Benzina e gasolio sono ormai esauriti e i distributori sono stati costretti a chiudere. Oggi 8 persone sono state arrestate dalla polizia per furto di carburante, tra Palermo e Messina. Nei supermercati scaffali semivuoti. Mancano soprattutto i prodotti freschi e a scadenza ravvicinata, come latticini e verdure. Comunque pare che ad Agrigento, Gela e Palermo i blocchi siano stati sciolti. Ultimo sbarramento rimane quello di San Gregorio a Catania. Intanto lunghe file davanti a quei distributori che sono riusciti a rifornirsi e lievitano i prezzi sugli alimenti, perse due milioni di uova ormai deteriorate, frutta, verdura ecc.
In una intervista su La7 il presidente Mario monti afferma che in Sicilia non è in atto una “rivolta, parola forte”, ma si tratta di espressioni di protesta gravi e preoccupanti. Inoltre dichiara Monti: “Vedrò nei prossimi giorni il presidente Lombardo e affronterò con lui questi problemi”. Ha risposto anche alla domanda se tema il propagarsi del fenomeno nel resto del Paese, Egli ha aggiunto: “Non lo temo, non lo credo e spero non avvenga”. Ma dall’altro fronte pare che gli autotrasportatori Campani siano pronti a unirsi alla protesta dei siciliani.
Nella bozza all’esame del Consiglio dei ministri sono state previste misure a sostegno del trasporto in gomma. La norma prevede un anticipo del recupero delle accise per gli autotrasportatori. Salta invece il tetto dei 250mila euro per le compensazioni dei crediti d’imposta. Ma per i responsabili delle sigle sindacali il nodo reale resta il costo del gasolio che va defiscalizzato come già avviene per i pescatori e gli agricoltori. Altro punto della contesa resta l’abbattimento del costo del traghetto o dei pedaggi autostradali.
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