Insolito mini-match al Massimino, Catania e Roma ripartono dall’1-1 maturato nei primi 65’ della gara del 14 gennaio (18esima di andata), interrotta per pioggia. Rispetto a 25 giorni fa, nel Catania mancano Campagnolo e Potenza, sostituiti da Kosicky e Bellusci. Dall’altra parte Luis Enrique sceglie a sorpresa il giovane Piscitelli (classe ’93) al posto di Bojan per completare il tridente offensivo. Vincenzo Montella prima della gara aveva esplicitamente chiesto ai suoi di «giocare trenta minuti di grande concentrazione ed intensità». I rossazzurri non deludono le aspettative del mister, ma anche la Roma dimostra di non accontentarsi del pari. Le due squadre giocano senza tatticismi, contendendosi sin dai primi minuti il pallino del gioco.
Dopo l’occasione di Almiron in avvio, è la Roma a costruire le azioni offensive più efficaci, grazie soprattutto alle folate di Rosi, ma non affacciandosi quasi mai dalle parti di Kosicky. I giallorossi hanno il possesso della palla ma non pungono, cedendo minuto dopo minuto. Gli ultimi dieci minuti sono tutti di marca rossazzurra: Gomez e Llama provano a scardinare la difesa romanista, ma non riescono a costruire nulla di concreto. Si vedono trenta minuti di calcio, ma le vere occasioni sono solo due, una per parte, e accadono entrambe nel giro di un minuto. All’85’ Stekelenburg alza in angolo un insidioso sinistro di Llama; un minuto dopo, miracolo di Kosicky su tiro di Borini da pochi passi. Pareggio giusto per quanto visto in questi atipici 30 minuti (25 effettivi più 5 di recupero). Risultato che però penalizza i rossazzurri alla luce di quanto costruito nella prima parte di gara (quella giocata il 14 gennaio), nel primo tempo della quale gli etnei hanno fallito almeno due limpide occasioni da gol.
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