La società Terna insiste sul progetto così come approvato da apposito decreto, ma la volontà della ditta ha generato la reazione del presidente Nanni Ricevuto e del Consiglio. Infatti, ieri, il consesso ha approvato una mozione, votata all’unanimità dai 21 consiglieri presenti, attraverso la quale viene chiesta la verifica dell’efficacia degli atti posti in essere dai sottoscrittori del protocollo del 2007 e delle successive convenzioni. Il documento approvato in aula, chiede l’istituzione di un referendum popolare e la convocazione di una conferenza dei servizi che coinvolga i 13 sindaci dei comuni interessati dal progetto.
Bocciato invece l’emendamento presentato da Pippo Lombardo (Sicilia Vera), Roberto Cerreti e Rosy Danzino (Mpa), che prevedeva l’invio alle autorità giudiziarie competenti degli atti prodotti dalla Provincia e dai Comuni. Alcuni suggerimenti dei consiglieri sono state raccolti e fatti propri da Ricevuto che ha diffuso una nota: “Tengo a precisare: come principio, per difendere le ragioni dei cittadini e del loro territorio, 
i rappresentanti degli Enti locali hanno «l’obbligo» morale di opporsi a qualsiasi atteggiamento possa apparire prevaricatore di quelle ragioni – affermato il presidente – Nel merito, nel prendere atto delle dichiarazioni rese da «Terna», le apprezziamo molto anche per la possibile apertura di un utile confronto. Pertanto, siamo pronti ad ospitare immediatamente i dirigenti della società nel tentativo di superare i problemi sollevati dal Consiglio provinciale e dalle Comunità locali interessate”. Nonostante l’apertura al dialogo, Ricevuto si è anche impegnato a mettere al corrente il prefetto di Messina Emanuele Rigano.
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