Giornataccia per il Palermo e per l’arbitro Gava, entrambi protagonisti di una serie imbarazzante di errori che permettono al Siena di imporsi per ben 4 a 1, uscendo così dalla mini-crisi dell’ultimo periodo e mantenendo i due punti di vantaggio sul Lecce terzultimo, vittorioso a Cagliari. Avvio-shock per i rosanero. Dopo 70 secondi di gioco, Destro si invola in contropiede e viene steso da Balzaretti. Gava non ha dubbi e mostra il rosso al difensore, considerando l’azione come chiara occasione da gol ma non accorgendosi di Miccoli, in quel momento ultimo uomo (lui e non Balzaretti dunque). Non bastassero gli errori, ci si mette anche la sfortuna. Silvestre al 10’ è costretto a lasciare il terreno di gioco per infortunio. Poco dopo però, a sorpresa, i ragazzi di Mutti trovano il vantaggio. Su angolo di Miccoli, Budan è lasciato libero di colpire dalla difesa toscana e di testa batte Pegolo da distanza ravvicinata.
Passano soltanto dieci minuti e Gava ne combina un’altra, stavolta molto più grave. Brienza salta Aguirregaray e cade in area, nonostante il difensore rosanero non lo sfiori nemmeno. L’arbitro concede il rigore ed ammonisce Viviano per proteste, nonostante proprio Brienza dimostri di non essere d’accordo con la decisione del direttore di gara. Ma tant’è. Sul dischetto si presenta Terzi (date le assenze di Calaiò e D’Agostino) che fa uno a uno. Il Palermo sbanda e subisce il gioco del Siena, che al 34’ trova il raddoppio. Splendida azione personale di Destro, cross al centro e deviazione vincente di Bogdani. Evidente in questo caso la fragilità della retroguardia rosanero.
L’inizio del secondo tempo per i siciliani è anche peggio del primo. Al 2’, punizione di Brienza e destro vincente di Rossettini, lasciato colpevolmente libero di colpire in piena area di rigore. Dieci minuti dopo, lo scatenato Brienza, uno degli ex della gara, chiude la partita direttamente da calcio di punizione, battendo Viviano sul quale grava la responsabilità sulla disposizione della barriera. Ancora nessuna vittoria lontano dal Barbera per il Palermo, condizionato sì dagli errori arbitrali ma anche dalla troppa sufficienza con cui ha affrontato un avversario ostico come il Siena di Sannino. Di certo non il modo migliore di arrivare alla super-sfida del prossimo turno: al Barbera arriva infatti il Milan di Allegri, che ritroverà Ibrahimovic dopo la squalifica, con il dente avvelenato per gli episodi di sabato sera nel match con la Juve.
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