Il presidente Raffaele Lombardo domani alle ore10 si recherà all’Assemblea regionale per riferire sulla vicenda giudiziaria in cui è coinvolto. Come si sa, la Procura di Catania, su ordine del gip, ha chiesto il rinvio a giudizio, udienza fissata il 9 maggio, per concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio, reati che sono stati contestati anche al fratello Angelo, parlamentare nazionale del Mpa. E proprio mentre Lombardo affronterà il Parlamento, dagli uffici del commissario dello Stato, Carmelo Aronica, è atteso il parere su bilancio e finanziaria, approvati pochi giorni fa. Aspettando la decisione vi è molta tensione in quanto in giudizio vi sono diverse norme della finanziaria, alcune delle quali se impugnate potrebbero far saltare l’intero bilancio.
Ovviamente una decisione negativa potrebbe far saltare l’Assemblea regionale siciliana: ipotesi che il presidente Lombardo non ha mai preso in seria considerazione, ma che in questi giorni tiene col fiato sospeso governo e deputazione . Tra le disposizioni nel mirino degli uffici tecnici del governo voci per circa 500 milioni di euro che l’esecutivo Lombardo è stato costretto a mettere in bilancio: si tratta di voci che il governo ha previsto di coprire con somme che dovrebbe incassare dalla valorizzazione di parte del patrimonio immobiliare della Regione (circa 192 milioni), dalla vendita di biglietti per l’accesso a parchi e riserve e dalla trattativa con lo Stato sul federalismo fiscale (343 milioni, anticipati con fondi Fas per coprire parte della spesa sanitaria). Entrate a rischio e proprio per questo potrebbero essere impugnate.
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