Dolore dei familiari e degli amici di Vanessa Scialfa, la ragazza ventenne strangolata dal convivente Francesco Mario Lo Presti 34 anni. La rabbia della mamma di Vanessa: “Quell’uomo dal carcere deve uscire in una bara. Se non uscirà in una bara e lo vedrò camminare ad Enna vivrò solo per ucciderlo io. Non avrò pace finché non lo vedrò morto”. Con queste parole Isabella Castro, madre di Vanessa Scialfa, ha sfogato la sua rabbia mista a disperazione durante la trasmissione “Quarto Grado”, in onda su Retequattro. “Se mio figlio si fosse coperto di una simile infamia avrei chiesto perdono e poi lo avrei ripudiato e non avrei mai più voluto vederlo”, ha aggiunto la donna, che si trovava a Enna assieme al marito per l’autopsia sul corpo della giovane. “E’ una giornata difficile, molto dolorosa, pesante. Un peso non tollerabile – afferma Giovanni Scialfa, padre della vittima – stiamo aspettando che ci consegnino nostra figlia per darle finalmente un bacio”. I genitori di Francesco Lo Presti sono invece chiusi in casa non vogliamo dire niente .
Il portiere dell’albergo “Federico II”, dove Francesco aveva lavorato fino alla mattina del delitto, quando si era licenziato e afferma: si vedeva che non era tranquillo, era evidente che avesse gravi problemi personali e poi conclude: ”..non avrei mai pensato fosse stato capace di uccidere una persona”. Però sono sempre di meno quelli disposti a volere parlare di Francesco e anche gli amici di sempre non si sbilanciano. “Lo conosco da quando avevamo 14 anni, dall’adolescenza – dice Gaetano Santi Cutrona -. Lo ricordo come un ottimo ragazzo. Affabile e sempre disponibile verso gli altri che però negli ultimi anni ha fatto un percorso diverso, delle scelte diverse”.
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