Gli ex operai Fiat e dell’indotto hanno occupato questa mattina la stazione ferroviaria di Termini Imerese. La decisione è scattata, secondo quanto riferiscono i sindacati, perchè non tutti i lavoratori erano in possesso del biglietto del treno diretto a Palermo, dove, come annunciato ieri, dovevano recarsi per una manifestazione simbolica davanti alla filiale della Banca di Italia. “Abbiamo tentato una contrattazione con le ferrovie – ha spiegato Michele Russo della Fim Cisl, della Bienne Sud, ditta dell’indotto che produce paraurti – per consentire a tutti di prendere il treno e continuare la protesta a Palermo, ma siamo stati bloccati in stazione. Quindi oggi la nostra protesta è contro Trenitalia che ha bloccato alla stazione di Termini Imerese il treno per Palermo con 200 ex operai della Fiat a bordo.
Trenitalia prima aveva accolto la nostra richiesta di pagare un biglietto cumulativo poi inspiegabilmente ha cambiato idea, fermando il convoglio. Anzichè protestare a Palermo come avevamo deciso di fare, abbiamo bloccato la stazione – ha spiegato il segretario della Fiom di Palermo, Roberto Mastrosimone. Cassintegrati ed esodati avevano intenzione stamattina di manifestare davanti la Banca d’Italia a Palermo. I presìdi sono stati interrotti in tarda mattinata. A causa dell’occupazione della sede ferroviaria due treni del trasporto regionale sono stati cancellati. TreniItalia, per l’occasione, ha attivato un servizio pullman per il trasporto dei passeggeri alternativo in direzione di Palermo e dei comuni vicini.
Sulla vicenda dello stabilimento ex-Fiat di Termini Imerese, dove continuano le proteste dei lavoratori, il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, dice che “c’è il rischio molto concreto che gli impegni che erano stati presi per lo stabilimento non esistano più. Di Risio non sta rispettando gli impegni, gli investimenti non ci sono, e quindi c’è il rischio semplicemente che rimanga la volontà della Fiat di chiudere lo stabilimento. Noi non siamo assolutamente d’accordo e per questo i lavoratori in questi giorni si stanno mobilitando”. Per il leader della Fiom l’incontro di oggi tra il ministro Passera e il presidente della Regione Sicilia Lombardo non basta: “noi chiediamo che il governo convochi immediatamente un tavolo, anche con la presenza della Fiat perchè la Fiat non può permettersi di chiudere e di andarsene – ha dichiarato Landini”.
Oggi pomeriggio nuova azione di protesta delle tute blu di Termini Imerese. Gli ex dipendenti dello stabilimento siciliano della Fiat hanno occupato la bretella della strada Statale 113 che collega Palermo a Messina. Bloccato il traffico nella zona perché viene impedito il passaggio agli automobilisti. Intanto, il Financial Times scrive oggi che il piano di Marchionne, di ”smettere di fare automobili nel 2011 nello stabilimento Fiat di Termini Imerese e di ridurre l’impianto di Pomigliano d’Arco avrebbe avuto una “copertura politica migliore, se oltre all’alleanza con Chrysler fosse andata in porto anche quella con Opel”. ”Ci sarebbero stati fattori a suo favore – si legge tra le righe dell’articolo – Il declino del centro-sinistra che ha indebolito il sindacato. Il mancato accordo con Opel, tuttavia, rende difficile spiegare perchè il piano di Marchionne dovrebbe avverarsi. Fiat infatti subi’ un contraccolpo quando fu chiuso nel 2002 temporaneamente lo stabilimento di Termini Imerese”.
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