Forse il ritiro della mozione di sfiducia al segretario regionale Giuseppe Lupo. Movimentata l’assemblea regionale siciliana che conta la partecipazione di 368 delegati intervenuti al San Paolo hotel di Palermo. I primi firmatari della mozione presentata a febbraio, sottoscritta da 188 delegati sufficienti per sfiduciare il segretario qualora tutti la votassero, si sono riuniti per discutere se sono venute meno le condizioni dopo una mediazione stilata in un documento dallo stesso Lupo che parla di affiancare un ufficio politico al segretario regionale per affrontare la prossima scadenza elettorale. Dopo la proposta del documento Lupo, che l’assemblea dovrebbe votare, il deputato regionale Lillo Speziale ha parlato ai delegati definendo “sciagurata” la scelta commissariale e dicendosi d’accordo con “una gestione collegiale del partito nei prossimi mesi”. A quel punto molti delegati si sono alzati gridando e imprecando in malo modo: “ci raccontano le storielle, ci fanno venire qui parlando di democrazia poi si appattano e finisce tutto”.
Lupo nella bozza di documento che invita al ritiro della mozione ha poi scritto: “L’assemblea valuta con grande preoccupazione i risultati elettorali delle recenti amministrative e le condizioni in cui versa il Pd”. Lupo nel documento dice di considerare “fondamentale l’alleanza con le forze del centrosinistra” che può essere allargata “alle forze moderate che si sono contraddistinte nella lotta al centrodestra”. Vengono considerati prioritari “i temi della legalità e della lotta alla mafia” mentre “è superata l’esperienza del governo Lombardo”. All’inizio dei lavori è stata sfiorata la rissa tra alcuni delegati, deputati e democratici seduti alla presidenza sulla possibilità che i due deputati regionali Pd Elio Calvagno e Salvatore Termine avessero diritto di voto in quanto non iscritti al circolo ennese riconosciuto dal partito.