“ La trasparenza, il rispetto delle regole, il lavoro regolare sono elementi di valorizzazione delle imprese siciliane. La legalità paga”. E’ questo il messaggio emerso oggi dal convegno sul tema “Cooperative: imprese responsabili e solidali” che si è svolto a Palermo nella Sala convegni dell’Ircac.
Organizzato da Confcooperative Sicilia e Legacoop Sicilia e aperto dal saluto del commissario dell’Ircac Antonio Carullo i lavori, introdotti dal presidente di Legacoop Sicilia Elio Sanfilippo, hanno visto la partecipazione del Procuratore aggiunto della Dia Ignazio De Francisci degli avvocati Nino Caleca e Fausto Amato, del condirettore di Confcooperative Giuseppe Ortolano.
Al centro dell’incontro le questioni poste dal decreto legislativo 231/2001 che introduce la punibilità delle società quali soggetti responsabili di fatti illeciti ad esse eventualmente riconducibili.
“ Non è tema di poco conto- ha spiegato l’avv. Caleca- se si considera che nella eventualità di un illecito consumato da uno degli amministratori delle imprese può coinvolgere l’azienda. Soltanto l’applicazione dei modelli gestionali ed organizzativi previsti da questa legge, ancora poco conosciuta ed applicata, può separare la responsabilità del singolo da quella aziendale”. E in Sicilia il tema è più che mai di attualità in un momento in cui attorno alla legalità si consolidano, con sempre maggiore convinzione, le associazioni datoriali e di impresa e fra esse le centrali cooperative. “Anche per l’Ircac- ha detto il commissario Carullo- la questione dell’etica e della legalità è centrale. E questo non per soggiacere ad una formale dichiarazione d’intenti ma nella profonda convinzione che il rispetto della legalità sia un valore assoluto che non può essere in nessun caso disatteso e che va invece in ogni modo valorizzato anche attraverso manifestazioni pubbliche, come il Premio che il nostro istituto assegna annualmente a cooperative che si siano distinte nell’impegnop in favore della legalità”. Le imprese cooperative, dunque devono mostrasi pronte non solo a confrontarsi con il mercato ma anche a rispondere alle esigenze etiche che lo sviluppo pone. Soltanto in questo modo, ha sottolineato il procuratore aggiunto De Francisci, si diffonderà sempre più diffusamente l’idea che la legalità è un valore non solo sociale ma anche imprenditoriale.
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