Il programma della serata è stato incentrato su due capolavori pianistici di Ludwig van Beethoven: la sonata in re minore op. 31 n. 2 “La Tempesta” e la sonata in do maggiore op. 53 “Aurora” .
Chiusa con il recital del pianista catanese Mario Spinnicchia la prima stagione concertistica del “Circolo Unione” di Augusta. Figlio d’arte( i genitori erano entrambi pianisti), il maestro Spinnicchia, docente di pianoforte principale e prassi esecutiva pianoforte-orchestra all’Istituto di Alta Formazione Artistica e Musicale “Vincenzo Bellini” di Catania, è conosciuto e apprezzato nell’ambito musicale italiano ed estero. Il programma della serata è stato incentrato su due capolavori pianistici di Ludwig van Beethoven: la sonata in re minore op. 31 n. 2 “La Tempesta” e la sonata in do maggiore op. 53 “Aurora” . Le due grandi opere del compositore tedesco sono state interpretate dal maestro con esecuzioni mirabili, dimostrando una capacità tecnica entusiasmante e una concezione interpretativa assoluta che ha lasciato letteralmente “senza respiro” l’attento e numeroso pubblico della sala. Peraltro, l’artista è da anni impegnato nell’esecuzione dell’integrale delle 32 Sonate beethoveniane e quindi, con grande
apprezzamento dei presenti ha estrapolato dal Corpus completo le due gemme di cui sopra. Da sottolineare che le sonate sono state eseguite su un pianoforte a coda Bechstein di fine ottocento interamente ristrutturato che ha conferito alle esecuzioni una atmosfera maggiormente coeva. Il programma della serata è stato completato dagli studi op. 10 n. 1 e 12 e dalla ballata in sol minore op. 23 del grande compositore polacco Fryderyk Franciszek Chopin nelle cui esecuzioni il pianista ha espresso con piena disinvoltura e sicurezza tutte le estreme difficoltà che in questi brani sono racchiuse. Nella parte finale del concerto il programma si è spostato cronologicamente e geograficamente nelle Americhe con le esecuzioni di due blues di Aaron Copland, quattro Children’s Songs di Chick Corea e una elaborazione del maestro Spinnicchia dello splendido brano originale per quartetto “Oblivion” di Astor Piazzolla, brani nei quali il maestro ha sempre dimostrato una padronanza ritmico-espressiva meritevole delle più alte vette interpretative.
Salvo Cantone
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