“Colpo di scena sull’efferato delitto della trentanovenne incinta Maria Anastasi. Il marito scarica ogni responsabilità all’amante”.
Omicidio a Trapani. Salvatore Savalli ha tentato di scaricare tutte le responsabilità dell’omicidio sull’amante sostenendo che sarebbe stata lei ad assassinare la moglie. Quindi nuovo scenario d’inchiesta sul brutale omicidio di Maria Anastasi, 39 anni, la donna incinta al nono mese di gravidanza il cui cadavere semi carbonizzato e con il cranio fracassato è stato trovato giovedì scorso nelle campagne del trapanese. Nel corso dell’udienza di convalida del fermo davanti al gip Antonio Cavasino, il marito della donna, Salvatore Savalli, accusato del delitto, ha cambiato nuovamente versione incolpando la sua amante, Giovanna P.. Era stata proprio quest’ultima sabato scorso a inchiodare l’uomo, affermando di avere assistito terrorizzata
all’omicidio
Secondo la testimone, Savalli avrebbe colpito con una vanga in testa la moglie e poi avrebbe bruciato il corpo della donna. Una versione che è stata completamente ribaltata dall’indagato, che accusa invece l’amante di essere la responsabili del delitto. Nel pomeriggio l’esito dell’autopsia sul cadavere della vittima. In particolare il medico legale dovrà accertare se Maria Anastasi era ancora viva nel momento in cui è stato appiccato il fuoco. Era stato uno dei tre figli di Savalli a inchiodare il padre. Infatti ha raccontato agli inquirenti che il genitore il giorno del delitto era uscito di casa insieme alla moglie e alla sua amante con un recipiente che conteneva benzina.
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