Incontro Lombardo Monti. Le dimissioni dalla carica di Presidente della Regione Sicilia le rassegnerà fra una settimana, il prossimo 31 luglio. Ma la Regione – ci tiene a precisare Raffaele Lombardo – non rischia il default (“E’ una gran balla”) e non sarà commissariata: “Non è mai esistita l’ipotesi di commissariamento”, scandisce il governatore di fronte alla stampa. Dalla riunione di ieri, durata circa un’ora e mezza, è emersa una richiesta di Palazzo Chigi: dare vita a un piano di rientro finanziario e di riorganizzazione della pubblica amministrazione regionale, che sia vincolante nei tempi e negli obiettivi. “Vi è un’esigenza improcrastinabile – osserva Monti in una nota – quindi, provvedere a un rigoroso piano di riduzione e contenimento della spesa regionale, in simmetria con quanto si sta realizzando a livello nazionale con il decreto della spending review”. L’incontro è stato richiesto da Lombardo, evidenzia la nota di Palazzo Chigi, a seguito di una lettera del premier in cui si esprimeva viva preoccupazione riguardo alla stabilità finanziaria della Regione. Ma il mito di un rischio default – ha sottolineato il governatore parlando con i cronisti – è stato sfatato: “L’incontro è andato molto bene e, come sostenevamo, l’idea che i conti della Sicilia non fossero in ordine era una grande balla. La Regione ha i conti solidi e una finanza sostenibile – ha ribadito il presidente della regione”. “La criticità della Sicilia, ha detto Lombardo, è la liquidità e da qui alle elezioni non ci saranno spese, non ci saranno sperperi. Ma ci sarà invece un programma di contenimento della spesa e di investimenti per la crescita”.
Intanto ieri lo Stato ha “sbloccato 240 milioni di euro per la Sanità siciliana, a prescindere dai 400 milioni di cui si è parlato nei giorni scorsi. “Ma noi – ha precisato Lombardo – non chiediamo neppure che questi crediti ci vengano riversati, perchè comunque i nostri conti tengono per le radicali riforme che abbiamo approvato”. A Palazzo Chigi, presenti per l’occasione, vi erano tra gli altri, in rappresentanza del governo, i ministri Grilli, Gnudi e Barca e il sottosegretario alla Presidenza Catricalà; per la Sicilia, gli assessori alla sanità e all’economia, Massimo Russo e Gaetano Armao, insieme al Ragioniere generale, Biagio Bossone. Monti ha evidenziato la necessità che, parallelamente all’impegno alla riduzione dell’organico del personale regionale, parta un processo di confronto serrato, a livello tecnico, per un’analisi di dettaglio di tutte le componenti di spesa del bilancio regionale. Sarà predisposto in merito – conclude la nota – nei tempi più brevi un programma di riforme strutturali e di riorganizzazione dell’amministrazione pubblica regionale, vincolante negli obiettivi e nei tempi, e costantemente monitorato dalle strutture tecniche del governo nazionale, alla cui realizzazione saranno subordinati i trasferimenti nazionali nel quadro realizzativo del federalismo fiscale.
Quindi già da oggi, il governo Lombardo si prepara ad affrontare il piano di tagli alla spesa, argomento al centro dei colloqui col premier Monti. Il testo contiene 62 norme, è già stato trasmesso in commissione Bilancio dell’Assemblea regionale, dove è rimasto in stand by proprio in attesa dell’esito dell’incontro a Palazzo Chigi. Quindi, ora potrebbe esserci un’accelerazione, dato soprattutto i tempi stretti dovuti alla conferma da parte del governatore che il 31 luglio si dimetterà.
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