Un gol per tempo permette all’Inter di riprendere il discorso interrotto prima della sosta: quarta vittoria consecutiva e -4 dalla Juve capolista. A San Siro, il Catania gioca il primo tempo alla pari con gli avversari, perdendo poi concentrazione e ritmo nella ripresa. Decisiva la prova di Antonio Cassano, che in 60’ regala spettacolo, assist e la rete del vantaggio a compagni e tifosi. Nel secondo tempo i nerazzurri potrebbero dilagare ma trovano il meritato raddoppio solo a dieci dal termine con Rodrigo Palacio, alla prima da titolare quest’anno. Un 2-0 che tutto sommato riflette quanto visto in campo: nemmeno la cura Maran riesce a guarire il mal di trasferta degli etnei.
Le scelte di Stramaccioni e Maran. In casa nerazzurra, sono tante le assenze cui il tecnico romano deve far fronte. A centrocampo si rivede Mudingayi al posto di Guarin, mentre è Joel Obi a prendere il posto dello squalificato Nagatomo. In avanti, dopo due settimane di ipotesi e supposizioni, Stramaccioni sceglie la via più spregiudicata: dal primo minuto dopo l’infortunio Palacio, assieme sia a Cassano che a Milito, con Coutinho in panchina. Nel Catania, Maran conferma l’assetto tattico ormai più che collaudato, con Alvarez terzino destro e Izco preferito ancora una volta a Biagianti sull’interno di destra.
Per l’Inter tridente senza riferimenti; Gomez ingabbiato. La difesa a tre lanciata da qualche settimana da Stramaccioni diventa oggi un’insolita linea a quattro, con Obi che in fase difensiva affianca e aiuta Ranocchia nella copertura sul Papu Gomez, seguito in ogni sua sortita offensiva. Vera chiave tattica dell’incontro è il continuo movimento delle tre punte dell’Inter, che si alternano senza soluzione di continuità sia nel dare riferimento e profondità sia ad accorciare su Lodi in fase di ripiego.
Barrientos inventa; Cassano è l’uomo in più. Il primo tempo si gioca sul filo di un equilibrio instabile: due difese solide, attente ma perforabili dalle invenzioni dei singoli. Succede al 6’ e al 15’ quando Barrientos inventa due verticalizzazioni di rara precisione: Almiron prima e Marchese dopo sono però imprecisi davanti ad Handanovic. Ben più ispirato e ben più decisivo si rivela Antonio Cassano: tante giocate di classe, una palla dentro deliziosa per Palacio ma soprattutto l’inserimento con i tempi giusti che al 28’ regala il vantaggio ai nerazzurri (gran palla di Cambiasso, dormita di Alvarez).
Il Catania perde intensità; l’Inter spreca ma colpisce nel finale. Ad inizio ripresa i ritmi si abbassano, favorendo la maggiore condizione atletica dei calciatori nerazzurri. Gli etnei sono troppo lenti e arrivano sempre dopo sulle seconde palle. Dal quarto d’ora in poi è un monologo nerazzurro, con almeno cinque palle gol nitide per raddoppiare: Milito al 18’, Palacio al 19’, due volte Alvarez e palo di Ranocchia al 31’. Tanta densità offensiva, qualche brivido (contatto dubbio Gomez-Guarin nell’area nerazzurra) ma alla fine il 2-0 si materializza al 40’: assist di Milito e preciso sinistro al volo di Palacio. Maran prova a scuotere i suoi inserendo Castro e Ricchiuti, ma il Catania conferma la crisi cronica lontano dal Massimino, chiudendo il match addirittura in difesa.
Il tabellino.
Inter-Catania 2-0
Inter (3-4-3): Handanovic; Ranocchia, Samuel, Juan Jesus; Obi (17′ st Gargano), Mudingayi (26′ st Guarin), Cambiasso, Zanetti; Palacio, Milito, Cassano (24′ st Alvarez). A disposizione: Belec, Cincilla, Silvestre, Coutinho, Pereira, Mbaye, Duncan, Jonathan, Livaja. All.: Stramaccioni.
Catania (4-3-3): Andujar; Alvarez, Legrottaglie, Spolli, Marchese; Izco (20′ st Castro), Lodi, Almiron (35′ st Ricchiuti); Barrientos, Bergessio, Gomez. A disposizione: Frison, Potenza, Rolin, Morimoto, Biagianti, Salifu, Capuano, Messina, Doukara. All.: Maran.
Arbitro: Russo
Marcatori: 28′ Cassano, 40′ st Palacio
Ammoniti: Alvarez, Castro (C)
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