Etna. La Giunta regionale ha approvato l’atto che definisce lo stato di calamità naturale per i comuni della provincia di Catania interessati dalla pioggia di cenere vulcanica dell’Etna. Notizia accolta con favore dal sindaco di Acireale che dichiara “Leggeremo con attenzione i provvedimenti ma oggi possiamo ritenerci soddisfatti perchè sono stati compiuti passi in avanti significativi, in accoglimento di nostre ragionevoli e percorribili istanze. La dichiarazione dello stato di calamità, disconosciuta negli anni precedenti per gli stessi fenomeni e che adesso, per la nostra insistenza, ha trovato accoglimento. E poi la formazione di un fondo di rotazione che desse certezze per quel che riguarda i modelli di intervento e di risorse finanziarie al fine di fronteggiare un fenomeno che è da un lato straordinario, dall’altro ricorrente” Le battaglie, anche dure, di questi giorni delle municipalità etnee, del commissario della Provincia hanno trovato riscontro – aggiunge il primo cittadino – ed oggi ringraziamo il presidente Crocetta per aver riconosciuto il disagio straordinario subito dalle comunità etnee, così come ringraziamo l’onorevole Leanza e altri firmatari di apposito ordine del giorno a sostegno delle proposte dei sindaci, condivise anche dal tavolo prefettizio”.
Soddisfazione espressa anche dal sindaco di Santa Venerina, Enrico Pappalardo che, con i colleghi dei Comuni di Zafferana e Acireale avevano cominciato la battaglia per il riconoscimento dello stato di calamità. “Si tratta di un importante traguardo ottenuto dai sindaci dei Comuni maggiormente colpiti dalle intense piogge di cenere lavica del 16 marzo e del 3 aprile scorso. La nostre comunità convivono con un mostro buono che è l’Etna che se da un lato ci fa conoscere in tutto il mondo, dall’altro ci sottopone a delle emergenze continue come la ripetuta caduta di sabbia vulcanica e scosse sismiche”.
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