Calcio serie A. Il Catania si congeda dai suoi tifosi facendo la cosa cui in questa stagione ha abituato gli entusiasti tifosi etnei: vincere. Seppur di misura, grazie ad un gol del Papu Gomez nella ripresa, i ragazzi di Maran riescono ad avere ragione del Pescara anche per via di una netta superiorità tecnica e fisica, dimostrata durante tutto l’arco della gara. Con questa vittoria, mai in discussione a dire la verità, gli etnei raggiungono quota 55 punti, record assoluto, e scavalcano momentaneamente l’Inter all’ottavo posto. Sono ben 40 i punti conquistati in casa: come a dire, la salvezza è solo un punto di partenza. La festa improvvisata da squadra e tifosi alla fine dei novanta minuti è stata tuttavia dal sapore agrodolce: quella di stasera è stata infatti con ogni probabilità l’ultima partita con la maglia rossazzurra sia per Gomez che per Ciccio Lodi.
Il Catania si presenta all’ultima uscita casalinga con l’undici ideale, fatta eccezione per Marchese che, non al meglio, lascia il posto a Capuano. Undici ideale almeno fino al 20’, quando Legrottaglie è costretto ad uscire per un durissimo scontro con Sforzini: per il difensore etneo doppia frattura allo zigomo. Nel Pescara di Bucchi, già retrocesso, spazio ai giovani Di Francesco e Bjarnason.
Senza assilli di classifica entrambe le compagini si affrontano a viso aperto, privilegiando lo spettacolo ai calcoli. Il solo Sforzini non riesce ad avere ragione dei centrali etnei e giocoforza è il Catania a fare la partita sin dal primo tempo. Come al solito sono tantissime le palle gol costruite dai ragazzi di Maran, che nel primo tempo sfiorano il vantaggio sia con Barrientos che con Almiron. Il Pitu è in serata di grazia e delizia pubblico e compagni con giocate d’alta scuola. Ma, almeno nel primo tempo, non è sufficiente per sbloccare il risultato.
Nella ripresa, sospinto da un pubblico che non ha smesso un secondo di cantare ed incitare gli undici in campo, il Catania riesce a concretizzare un’azione orchestrata da alcuni dei suoi giocatori più rappresentativi. Barrientos ruba palla sulla trequarti servendo Almiron, lancio per Bergessio che dalla destra mette in mezzo per l’accorrente Gomez, che batte Perin con una deviazione sottomisura. Vantaggio meritato e partita in discesa per gli etnei, più volte vicini al raddoppio con Bergessio e ancora con Almiron, che lascerà poi il posto a Castro. Nel finale molta accademia da parte dei rossazzurri, che al triplice fischio si concedono i meritati festeggiamenti.
Il tabellino.
CATANIA-PESCARA 1-0
MARCATORE: Gomez al 52′
CATANIA (4-3-3): Andujar; Bellusci, Legrottaglie (24′ pt Biagianti), Spolli, C. Capuano; Izco , Lodi, Almiron (26′ st Castro); Barrientos (46′ st Salifu), Bergessio, Gomez. In panchina: Frison, Terracciano, Potenza, Augustyn, Marchese, Ricchiuti, Keko, Cani, Doukara. Allenatore: Maran.
PESCARA (4-2-3-1): Perin; Zanon, Cosic, M. Capuano, Balzano (28′ st Zauri); Blasi (35′ st Iannascoli), Togni; Di Francesco, Bjarnason, Bocchetti; Sforzini. In panchina: Falso, Bianchi Arce, Kroldrup, Cascione, Catalano, Mancini, Celik, Abbruscato, Vukusic, Caraglio. Allenatore: Bucchi-Nobili.
ARBITRO: Pasqua di Tivoli.
NOTE: spettatori 15.000 circa. Ammoniti: Cosic, Balzano, Bellusci, Bocchetti, Zauri. Angoli 5-3 per il Catania. Recupero: 1′, 2′.
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