Catania. Erano sei i migranti che hanno perso la vita questa mattina all’alba a Catania. Sono deceduti annegando durante il tentativo di raggiungere la riva. I corpi sono stati trovati sulla spiaggia della Plaia. Il vecchio peschereccio con cui erano arrivati si è arenato a 15 metri dalla riva. Gli extracomunitari che non sapevano nuotare sono precipitati in un canale profondo alcuni metri che c’è prima della battigia, volevano raggiungere la costa per sfuggire alla guardia costiera. I sei profughi di sesso maschile erano tutti giovani di età inferiore ai 30 anni, tra loro anche un ragazzino di 13-14 anni. Facevano parte di un gruppo di circa 100 migranti che comprendeva donne e anche bambini molto piccoli: 55 minorenni provenienti da Siria ed Egitto, 17 dei quali erano soli. Tra loro tre ragazzine e una donna incinta. Gli altri 32 extracomunitari identificati sono uomini. Il loro viaggio è durato circa una settimana. Un bambino disidratato è stato ricoverato per precauzione in ospedale, visite mediche sono state disposte anche per una donna incinta. I naufraghi hanno detto di provenire prevalentemente dall’Egitto e dalla Siria, tra loro ci sono anche 17 minorenni. A tutti è stato dato da mangiare, perché avevano finito le scorte alimentari.
Nella sacca di mare, dove il peschereccio si è arenato sono intervenuti i sommozzatori dei vigili del fuoco. I sub hanno controllato lo scafo e cercato eventuali altri corpi rimasti incagliati sul fondo. La tragedia si è consumata a poche decine di metri dal lido Lido Verde, che resterà chiuso almeno oggi e domani per rispettare i morti. Mentre al porto di Catania sbarcavano 12.500 vacanzieri a bordo di tre navi da crociera super lusso alla ricerca di nuove emozioni e alla scoperte delle attrattive di Catania, dell’Etna e delle vicine Taormina e Siracusa. Il sindaco di Catania, Enzo Bianco, scosso dalla tragedia ha parlato di un momento di lutto per la città fin ora mai stata meta di sbarchi. Questo a dimostrazione – ha commentato il primo cittadino – che bisogna lavorare e attrezzarsi affinchè Catania, si attrezzi in maniera da poter accogliere uomini in difficoltà. Intanto, il procuratore capo di Catania, Giovanni Salvi, ha aperto un’inchiesta che coordinerà personalmente. Il reato ipotizzato è, al momento, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e omicidio colposo plurimo. Il procuratore ha disposto l’esame autoptico esterno e soltanto in caso di ulteriori accertamenti deciderà sull’eventuale autopsia. Sono in corso accertamenti sulla dinamica, ma il magistrato ha confermato che la tesi privilegiata è l’annegamento appena scesi dalla barca.
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