Calcio serie A. Il ritorno sulla panchina del Grifone di Gian Piero Gasperini, non prometteva assolutamente bene ai tifosi etnei alla vigilia di Catania-Genoa vista l’esperienza quinquennale del tecnico di Grugliasco nella panchina rossoblu. L’inizio della partita è anticipato da un minuto di silenzio in onore delle vittime migranti in Lampedusa. Il campo è bagnato, particolare sicuramente che non aiuta i giocatori più tecnici. Il Catania si schiera con il consueto 4-3-3 con Andujar in porta, la difesa da destra verso sinistra con Alvarez-Legrottaglie-Bellusci-Biraghi, al centrocampo l’esperienza di Almiron e Plasil è supportata dalla tecnica del giovane Panagiotis Tachstidis (uno dei tanti ex di turno), in attacco il solito trio Barrientos-Bergessio-Castro. Risponde il Genoa con il 3-4-3 firmato Gasperini con Perin in porta, difesa con Antonini-Portanova-Manfredini, al centrocampo il quartetto con Vrsaljko sulla destra e Sampirisi sulla sinistra con il duo tutto mancino Matuzalem e il grande ex inspiegabilmente fischiato Francesco Lodi, uno dei tre ex di sponda rossoblu assieme a Giovanni Marchese ed Albano Bizzarri non subentrati, in attacco il trio Santana-Gilardino-Kucka, quest’ultimo oggi schierato in una posizione a lui quasi nuova.
Inizia la partita con il possesso palla rosso azzurro, con Almiron e Plasil che impongono tutta la loro esperienza sul centrocampo del Grifone. Un possesso palla però effimero date le uniche due occasioni da gol costruite su calcio piazzato di Plasil e Barrientos.
Dal 20’ in poi inizia una nuova partita però, il Genoa prende in mano le chiavi della partita e aiutandosi con la spinta sulle fasce di Vrsaljko e Sampirisi, arriva alla conclusione addirittura sei volte fino alla chiusura del primo tempo. Da sottolineare la grande occasione dell’ex Lodi su un ottima azione costruita proprio dai rossoblu. Unica risposta del Catania è un tiro schiacciato di un Bergessio assolutamente non ai livelli di quello della passata stagione, complici i numerosi infortuni che hanno accompagnato il suo inizio di campionato. Al 43’, intervento durissimo da parte del “Pitu” Barrientos che costa l’ammonizione per l’attaccante di Comodoro Rivadavia. Proprio sugli sviluppi di questo calcio di punizione battuti dall’ex Ciccio Lodi arriva il gol del Genoa, una deviazione di Gilardino porta in vantaggio il Grifone, ma tutto viene annullato per una millimetrica posizione di fuorigioco.
Inizia il secondo tempo con le squadre che mantengono gli stessi undici dell’inizio. Ma parte sicuramente meglio il Catania che sugli sviluppi di un ottimo calcio di punizione calciato da Plasil, trova la traversa con un colpo di testa del numero 19 Castro. Azione però viziata dal fuorigioco dell’ala del Catania, non fischiato dall’arbitro Calvarese di Teramo, oggi comunque autore di un’ottima direzione di gara.
Ma proprio la traversa di Castro sembra essere il preludio per il vantaggio rosso azzurro, infatti proprio quest’ultimo con un lancio di destro, mette in difficoltà Antonini che sbaglia il controllo e mette in porta il “Pitu” Barrientos, che deve solamente portarsi il pallone sul destro e mettere il pallone alle spalle dell’incolpevole Perin. 1-0 Catania, il Genoa sembra incapace di reagire. Arriva qui la carellata di cambi tra Genoa e Catania, esce uno spento Matuzalem per far spazio a Fetfatzidis (cognome incubo per tutti i telecronisti), mentre per il Catania esce un ottimo Almiron per far spazio al capitano Izco. Ma il cambio da sottolineare è sicuramente l’uscita di Sampirisi per far spazio a Stoian, è il numero 9 ex Roma e Chievo sicuramente il protagonista di giornata per i rossoblu (gli altri cambi per le file rosso azzurre sono Leto per uno stanco Bergessio e Monzòn per un Biraghi acciaccato, mentre per il Genoa esce Santana per un Calaiò in giudicabile dati i pochi minuti a sua disposizione). Dopo un secondo tempo perlopiù giocato al centrocampo è Stoian al 42’ ad inventarsi la giocata vincente, infatti è proprio il rumeno a puntare Alvarez sulla fascia, rientrare sul destro e mettere un cross delizioso per la testa di Gilardino che viene anticipato però da Legrottaglie in modo scomposto che in maniera sfortunata infila nella sua porta. 1-1. Ultima occasione da raccontare è sicuramente il colpo di testa su calcio d’angolo a favore del Catania proprio di Legrottaglie che però viene parato facilmente proprio da Perin.
Si conclude qui questo scontro salvezza che va di sicuro a favore dei rossoblu del Genoa dato il punto sudato conquistato al Massimino. Per il Catania c’è sicuramente da ritrovare la condizione fisica di Bergessio per ricominciare a sognare. Adesso arriva il Chievo per il Grifone al Marassi, una partita non difficilissima per i rossoblu che con il ritorno del “Gasp” sulla panchina, sono tra i favoriti per la salvezza tanto sperata. Per il Catania invece arriva il Cagliari, la pausa sicuramente aiuterà a recuperare e rifiatare e soprattutto a fare un primo bilancio di una stagione fino a questo momento di sicuro deludente. Da sottolineare la grande prestazione del ceco Plasil che si dimostra essere uno dei centrocampisti con più qualità del nostro campionato.
Giorgio Nicolosi
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