“Non siamo pregiudizialmente contrari alle sfide e quella della sanità è una delle più importanti, né siamo interessati alle mere rivendicazioni di campanile. Ma siamo preoccupati perché, mentre la macchina della riforma stenta ancora a partire, il nostro ospedale viene depauperato di servizi, costringendo i cittadini a rivolgersi ad altre strutture o addirittura ai privati”.
L’ha affermato il sindaco Francesco Pignataro al termine della visita al municipio di Caltagirone della VI commissione “Servizi sociali e sanitari” della Regione siciliana. “Condividiamo l’esigenza di un potenziamento della medicina di base per evitare il sovraccarico dell’ospedale – ha aggiunto Pignataro -, ma mentre si è in attesa di consistenti investimenti in questa direzione, i pazienti continuano ad aspettare mesi, se non addirittura anni, per alcuni esami specialistici o diverse ore al Pronto soccorso”. Nel corso della riunione il primo cittadino ha inoltre anticipato i contenuti del disegno di legge (“Frutto dei diversi contributi avuti dal territorio”) che sarà presentato all’Ars e che prevede la nascita di tre nuove aziende sanitarie nelle province (Palermo, Catania e Messina) in cui insistono aree metropolitane.
Alla seduta della commissione sono intervenuti il presidente Giuseppe Laccoto e altri componenti dell’organismo: Giuseppe Limoli, Fabio Mancuso, Marco Forzese, Marco Falcone, Francesco Calanducci, Raimondo Torregrossa e Dino Fiorenza, con Limoli, Mancuso e Forzese che hanno contestato la decisione del presidente (definita “irragionevole e poco rispettosa delle istituzioni comunali, dalla cui richiesta, eppure, è scaturita la visita a Caltagirone”) di non recarsi subito al municipio, ma di preferire una “passeggiata” all’ospedale. Critico nel merito della riforma, “che penalizza Caltagirone e il Calatino”, in particolare, è stato l’on. Limoli.
I lavori, nel corso dei quali hanno preso la parola i consiglieri Giacomo Pulvirenti (capogruppo Unione) e Luca De Caro (Mpa), il sindaco di Militello Antonio Lo Presti e il direttore generale dell’Asp di Catania Giuseppe Calaciura (che ha rassicurato i presenti sugli intendimenti dell’azienda e sulla “grande attenzione verso il territorio calatino”), sono stati conclusi dall’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, che ha difeso la sua riforma, “con cui – ha detto – ribaltiamo la vecchia logica dell’ospedalizzazione e puntiamo a potenziare i servizi sul territorio”. Quanto al presidio Santo Pietro, l’assessore ha affermato che, “dagli attuali 32 posti letto, si arriverà a 48 (ma quelli sin qui attivati sono stati 64: ndc) quando saranno ultimati i lavori in corso”.
“Entro la fine di marzo – ha commentato il presidente del Consiglio comunale Fortunato Parisi – conosceremo l’indirizzo politico della direzione generale e sapremo se c’è un’effettiva volontà di potenziare i presidi Gravina e Santo Pietro (per esempio nella radiodiagnostica e nella medicina di base) o, se, come temiamo, la prospettiva è il depauperamento dei servizi”.
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