Ormai è quasi una costante che il Catania riesca a essere protagonista del derby di Sicilia contro il Palermo. Dallo 0-4 del campionato scorso, al Barbera, al 2-0 secco, che non ammette scusanti, di sabato sera al Massimino. Nel mezzo c’è il pareggio 1-1 sempre nello stadio palermitano, ma con un gol incredibilmente annullato agli etnei che avrebbero ottenuto una meritata vittoria.
Ma questa volta al Massimino, in uno stadio non stracolmo di pubblico come ci si aspettava (gli assenti hanno torto), la squadra di Mihajlovic, sostituito in panchina, perché squalificato, dal fido e bravo Dario Marcolin, non hanno concesso attenuanti a nessuno, neanche al bravissimo arbitro, il signor Tagliavento.
Gli etnei hanno sfruttato implacabilmente due errori sulla trequarti dei rosa realizzando due reti di ottima fattura, la prima con una galoppata in solitario di Maxi Lopez, la seconda con una fuga da centometrista di Martinez, finalizzata sempre dal gigante biondo argentino che ha festeggiato con una doppietta il suo 26esimo compleanno. E il Maxi, sempre più beniamino del popolo calcistico etneo, ha sfiorato il terzo gol in almeno altre due occasioni limpidissime.
Il Palermo è stato letteralmente travolto dalla determinazione, aggressività, ordine tattico e concretezza del Catania, tanto da andare subito in confusione e non trovando più la necessaria lucidità, come dimostrano le quattro punizione maldestramente calciate da Miccoli, uno specialista, contro la barriera.
Purtroppo non mancano le note negative: il cartellino giallo che impedirà a Silvestre di giocare contro il Milan e gli infortuni di Martinez e Fabio Sciacca, che rientrava in prima squadra dopo cinque mesi a causa di un brutto incidente. Speriamo che nelle prossime ore gli accertamenti diagnostici confermino che non si tratti di nulla di grave.
E, intanto, il Catania si avvicina a quota 40 che vuol dire salvezza.
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