LICENZIAMENTO SIGONELLA, TRIBUNALE CONFERMA PIGNORAMENTO

Rigettata dal tribunale di Catania la richiesta di annullamento del pignoramento presentata dal dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti. Quindi, il governo Usa dovrà pagare un milione di dollari all'ex dipendente licenziato ingiustamente dal supermercato della base di Sigonella.

LICENZIAMENTO SIGONELLA, TRIBUNALE CONFERMA PIGNORAMENTO –

Licenziamento Sigonella, tribunale conferma pignoramento. La sentenza, esecutiva già dal 2014, prevede un risarcimento danni di 600 mila dollari per Carmelo Cocuzza e il reintegro nel posto di lavoro. La nuova ordinanza è stata emessa il 16 agosto scorso. Stamattina davanti a un altro giudice del Tribunale si è svolta l’udienza per la richiesta di sospensione del pignoramento avanzato dal governo Usa. Il giudice si è riservato di decidere.
Così il Tribunale civile di Catania ha rigettato la richiesta del dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti di annullare il pignoramento eseguito dall’ufficiale giudiziario il 9 luglio scorso del supermercato ‘Commissary Store’ di proprietà del governo Usa che si trova nella base militare di Sigonella. Il contenuto del negozio, escluso frutta e carne, stimato in 1,1 milioni di dollari, dovrà essere venduto per pagare il debito dell’amministrazione a un vetrinista che ha vinto la causa per ingiusto licenziamento col governo statunitense ex dipendente, Carmelo Cocuzza licenziato nel 2000.
Intanto a Cocuzza, ieri è stato notificato un quarto procedimento richiesto dai legali del dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti per contestare il suo reintegro al lavoro. L’udienza è stata fissata per il prossimo novembre.
Cocuzza, 50 anni in merito alla vicenda ha esternato alcune considerazioni: “Mi chiedo ancora dopo 16 anni che ‘combatto’ questa battaglia legale, cosa devo ancora fare perché un mio diritto venga riconosciuto, mentre questi continuano a ‘perseguitarmi’ nonostante siano stati condannati più e più volte”. Per questo motivo Cocuzza chiede al prefetto di Catania, Maria Guia Federico: “un intervento urgente con i ministri della Giustizia e degli Esteri”. E ancora sottolinea: “esistono trattati internazionali e bilaterali con gli Usa che impongono l’obbligo del rispetto delle nostre leggi e della nostra giurisdizione”.