DIMISSIONI CROCETTA, PRESIDENTE REPLICA ALLE OPPOSIZIONI

Le opposizioni chiedono le dimissioni del presidente Crocetta, lui le respinge e replica: "Dimettermi? Chi lo chiede strumentalizza il voto. Non vengo scalfito dall'esito del referendum”.

DIMISSIONI CROCETTA, PRESIDENTE REPLICA ALLE OPPOSIZIONI –

Alla richiesta di dimissioni patite da fronte del No e in particolare da Forza Italia e 5stelle, il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, rispedisce al mittente gli inviti: “Dimettermi? Chi lo chiede strumentalizza il voto. Credo che in Italia se c’è qualcuno che non viene scalfito dall’esito del referendum sia proprio io. Io non ho mai attaccato il fronte del ‘No’, sono stato leale nei confronti del segretario del mio partito ma non penso di essere stato tra i falchi del Sì”.
Crocetta inoltre, aggiunge: “cambi nel governo dopo l’esito referendario? Incontrerò il segretario del Pd Fausto Raciti per discuterne con lui, con molta serenità. Se si fossero fatte riflessioni a monte oggi avrei agito nei confronti di qualcuno che non ha capito che il mio governo deve agire con insistenza sulle fasce più deboli. Non abbiamo bisogno di scontri nel Pd, nel governo, all’interno della coalizione e neppure all’esterno. Servono invece coesione e confronto”.
Crocetta rispondendo all’assessore alla Formazione, Bruno Marziano (Pd): “il mio governo è stato più pluralista rispetto ad altri, nella giunta regionale c’è un assessore che ha difeso il ‘no’ al referendum e io l’ho tutelato e sostenuto. Nessuno mi può attribuire un comportamento fazioso”.
In merito ai tre esponenti di area renziana nel governo: Alessandro Baccei all’Economia, Baldo Gucciardi alla Sanità e Vania Contraffatto all’Energia, il presidente Crocetta evidenzia: “Io rispetto sempre tutti, non cerco vendette con i renziani di Sicilia, anche se ci sono stati problemi. In questo momento non mi faccio prendere la mano” e aggiunge: “paradossalmente il mio governo sarebbe stato messo in discussione da pezzi della maggioranza se avesse vinto il Sì. Penso a cosa avrebbero urlato i renziani di Sicilia”. Quindi, secondo Crocetta, la vittoria dilagante del ‘no’ in Sicilia non produrrà contraccolpi al suo governo sostenuto dalla coalizione che ha fatto la campagna elettorale per l’approvazione della riforma.