DIPENDENTI AUCHAN CATANIA, RISCHIO LICENZIAMENTO

E’ stato fissato Sabato uno sciopero e sit-in dei dipendenti Auchan del punto vendita di San Giuseppe La Rena a Catania. I sindacati intervengono e accusano: «Nessun piano di rilancio dopo 5 anni di ammortizzatori sociali».

DIPENDENTI AUCHAN CATANIA, RISCHIO LICENZIAMENTO –

I sindacati hanno espresso preoccupazione e sconforto per i 110 lavoratori del punto vendita Auchan di San Giuseppe La Rena. Le segreterie provinciali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil di Catania, hanno proclamato per sabato 31 marzo lo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori del punto vendita organizzando un sit-in nel parcheggio dello stesso centro dalle 8 alle 21. La protesta è stata indetta per tutelare l’occupazione e denunciare il mancato piano di rilancio dopo 5 anni di ammortizzatori sociali e sacrifici. L’azienda continua a non dare certezze occupazionali e a non redigere un piano industriale che valorizzi e investa per lo sviluppo del punto vendita.

Secondo i segretari generali, Davide Foti (Filcams Cgil), Rita Ponzo (Fisascat Cisl) e Giovanni Casa (Uiltucs Uil), la situazione: «è paradossale dopo anni di sacrifici fatti dalle lavoratrici e lavoratori del punto vendita Auchan di San Giuseppe La Rena, storico centro commerciale di Catania, che l’azienda continui a balbettare e a non dare risposte rispetto alla richiesta sindacale di un vero e proprio piano di investimenti e commerciale». I responsabili dei confederazioni sindacali hanno sottolineato che: «La gestione quasi padronale di questa azienda e dei suoi dirigenti locali ha favorito soltanto l’espulsione dal mondo del lavoro di decine di persone, con attenzione solo al conto economico senza interventi strutturali rispetto ai piani di investimento e piani commerciali per rilanciare le vendite e consumi. Siamo esterrefatti per come un leader della distribuzione commerciale mondiale possa essere così miope e disinteressato, e non pensi a gestire al meglio un servizio commerciale di così grande dimensione».

In conclusione nella nota si precisa che: «Sciopero e sit-in serviranno a dare risalto mediatico e informativo alle istituzioni locali e nazionali e ai cittadini/consumatori. A breve chiederemo l’attivazione di un tavolo istituzionale per gestire una vera emergenza che, se non presa in tempo, rischia di fare entrare 110 lavoratori e le proprie famiglie nel tunnel della precarietà sociale e lavorativa».