Tre ministri siciliani al governo. Nel nuovo governo «gialloverde» sono tre i ministri siciliani nominati: Alfonso Bonafede, Giulia Bongiorno e Giulia Grillo. L’apporto della Sicilia al nuovo governo è consistente come era abbastanza corretto prevedere visto il contributo di voti che l’isola ha espresso, soprattutto ai 5 stelle. Considerando che la Lega partendo da quasi zero ha mostrato una crescita consistente nell’isola.
TRE MINISTRI SICILIANI AL GOVERNO
Tre ministri siciliani al Governo. Nel nuovo esecutivo 5 stelle-lega nato ieri sera, sono stati nominati tre ministri siciliani. Oggi giureranno per poi presentarsi al Parlamento e chiedere la fiducia nei prossimi giorni. Quindi dopo tante vicissitudini il governo è pronto per partire, e questa è la buona notizia, soprattutto per calmare le speculazioni. Poi l’operato, sarà tutto da valutare.
Consistente è l’apporto della Sicilia al nuovo governo. Il risultato era prevedibile considerato il contributo di voti che proprio la Sicilia ha espresso soprattutto ai 5 stelle. Considerando che la Lega, partita da quasi zero, ha mostrato nell’isola una crescita consistente.
La poltrona di Ministro della Giustizia toccherà ad Alfonso Bonafede, nato a Mazara del Vallo il 2 lugio del 1976 e residente a Firenze dal 1995 dove si è laureato in Giurisprudenza rimanendo collaboratore come cultore di Diritto Privato laddove ha conosciuto Giuseppe Conte, docente di Privato nello stesso ateneo. E’ stato proprio Bonafede ad avvicinare Conte al Movimento. E’ uno dei parlamentari più fidati e vicini al capo politico del movimento, Luigi Di Maio. Per questo motivo è soprannominato il ‘mister wolf’ a 5 stelle. Il pentastellato è forse l’unico dei nominati che ottiene il posto per il quale era stato indicato nel precedente tentativo di formazione del governo. Bonafede è un avvocato e appartiene al movimento fin dalla prima ora. Un convinto assertore dei principi grillini fin dalla nascita del gruppo.Per tutta la scorsa legislatura ha ricoperto il ruolo di vice-presidente della commissione giustizia. Da deputato si è fatto promotore di una legge sulla ‘class action‘ che approvata alla Camera è poi abortita in Senato. Presentato da Di Maio come guardiasigilli dell’eventuale governo a 5 stelle. Alla fine l’avvocato la spunta su una collega avvocato ben più nota di lui in Italia e di estrazione leghista (anch
e se di formazioni politiche ne avrebbe passate un paio).
A Giulia Bongiorno, 52 anni, palermitana, con il governo conte, toccherà la Funzione Pubblica e la Pubblica Amministrazione. Anche se la stessa era stata indicata per il ministero della Giustizia. Entrata in Parlamento nel 2006 con Alleanza Nazionale, poi riconfermata con il Pdl, è stata per diversi anni Presidente della Commissione Giustizia della Camera. Ultimamente, eletta senatrice nelle liste della Lega. L’avvocatessa, ex secondo avvocato di Giulio Andreotti nel collegio difensivo guidato dal prof Coppi, ma sempre al centro dell’attenzione tanto per la sua attività professionale quanto per le iniziative prese come parlamentare. Da ultimo la Bongiorno è stata promotrice della battaglia per la denuncia delle donne molestate sul lavoro in Italia con la fondazione doppia difesa cui ha dato vita con Michelle Hunziker. Non andrà alla giustizia nonostante la competenza ma resta nella squadra come ministro della Funzione Pubblica e la Pubblica Amministrazione.
Altra ministra siciliana è Giulia Grillo delegata alla Sanità. Medico anatomopatologo attualmente Capogruppo alla Camera del movimento 5 stelle, 43 anni nata a Catania. La Grillo è un’altra pentastellata della prima ora. Di professione medico legale guiderà un ministero importante come quello della Sanità. Per lei la nomina è stata paragonata come un ‘regalo di compleanno’ però in ritardo di un giorno considerato che i suoi 43 anni li ha compiuti proprio il 30 maggio, il giorno antecedente alla nomina. E’ al suo secondo mandato in Parlamento. Fra le sue idee per la sanità c’è la revisione del sistema farmaceutico e un piano di assunzioni negli ospedali. Così come dichiarava nella piattaforma «Rousseau»: «Ridurre le diseguaglianze di cura e assistenza fra i cittadini e lavorare per una sanità pubblica giusta, efficiente e accessibile attraverso un adeguato finanziamento, una seria programmazione, una revisione della governance farmaceutica, un potenziamento dell’assistenza territoriale, un adeguato piano assunzioni e un aggiornamento dei corsi di laurea e formazione».
I ministri faranno squadra con Salvini e Di Maio entrambi, vice di Giuseppe Conte e in posti chiave: Salvini all’Interno e Di Maio al Lavoro. Rispetto al primo tentativo di governo, vi sarà l’apporto sempre del prof. Savona che non è stato designato all’Economia ma comunque ricoprirà l’incarico agli Affari Europei.
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