MUTILAVANO PER INCASSARE POLIZZE ASSICURATIVE

Mutilavano per incassare polizze assicurative. Rompevano ossa e mutilavano braccia e gambe delle vittime consenzienti e dichiaravano di essere state coinvolte in incidenti stradali per intascare denaro dalle assicurazioni. Un tunisino è morto in seguito alle ferite riportate e abbandonato per strada.

MUTILAVANO PER INCASSARE POLIZZE ASSICURATIVE

Mutilavano per incassare polizze assicurative. La Polizia di Palermo ha sgominato due pericolose organizzazioni criminali. Gli agenti hanno eseguito una serie di provvedimenti di fermo emessi dalla procura del capoluogo siciliano.

Rompevano ossa e mutilavano braccia e gambe delle vittime consenzienti nonostante a volte finissero in sedia a rotelle. Successivamente sostenevano che quelle lesioni erano la conseguenza di incidenti stradali, in modo da poter poi truffare le assicurazioni.

Gli investigatori hanno accertato che i membri delle due organizzazioni utilizzavano metodi particolarmente violenti e dolorosi per mutilare le vittime, ad esempio scagliando su braccia e gambe dei pesanti dischi di ghisa come quelli utilizzati per il sollevamento pesi nelle palestre. Le menomazioni erano tali che le vittime o finivano in sedia a rotelle o erano costrette a muoversi per lunghi periodi con le stampelle.

Le vittime erano tutti soggetti ai margini della società, tossicodipendenti, persone con problemi mentali o dipendenti dall’alcol e soggetti in grave difficoltà economica. Persone disperate che attratte dalla promessa, mai mantenuta, di ricevere del denaro, davano il loro consenso a subire ogni tipo di violenza.

Dalle indagini è emerso che in alcune situazioni i membri delle associazioni criminali somministravano in maniera rudimentale dosi di anestetico alle vittime, per tentare di ridurre e attenuare il dolore delle mutilazioni subite. L’anestetico veniva procurato da una delle persone fermate, un’infermiera in servizio all’ospedale Civico di Palermo.

In un caso è stato accertato anche un morto. Le indagini degli uomini della squadra mobile di Palermo hanno verificato che il cittadino tunisino trovato senza vita su una strada alla periferia di Palermo nel gennaio 2017 non era in realtà rimasto vittima di un incidente stradale, ma era deceduto in seguito alle fratture provocate dai membri di una delle due organizzazioni proprio con l’obiettivo di simulare un incidente e ottenere così i rimborsi assicurativi.