CARA MINEO, SALVINI PROPONE GIRO DI VITE

Cara Mineo, Salvini propone giro di vite. Secondo il ministro dell’Interno: «Il centro d’accoglienza passerà da 3mila a 2.400 ospiti, con un costo giornaliero per immigrato che scenderà da 29 a 15 euro. L’obiettivo finale resta la chiusura ma stiamo dimostrando di aver imboccato la strada giusta. Dalle parole ai fatti».

CARA MINEO, SALVINI PROPONE GIRO DI VITE

Cara Mineo, Salvini propone giro di vite. il Viminale in merito al Cara di Mineo rende noto: «Meno oneroso e meno affollato: il Cara passerà da 3mila a 2.400 ospiti, con un costo giornaliero per immigrato che scenderà da 29 a 15 euro», evidenziando che: «la misura comporterà risparmi superiori a 10 milioni di euro in un anno».

Il ministro conferma che: «L’obiettivo finale resta la chiusura ma stiamo dimostrando di aver imboccato la strada giusta. Dalle parole ai fatti». Il centro accoglienza era arrivato a ospitare, negli anni dell’emergenza sbarchi, fino a 4mila cittadini stranieri, con conseguenti problemi igienico-sanitari e di sicurezza.

Infatti la gestione della struttura siciliana è stata al centro di gravi fatti di cronaca e aspre polemiche. Come quando, nel 2015, un 18enne ivoriano ospite della centro uccise i coniugi Vincenzo Solano e Mercedes Ibanez. Un fatto che determinò un vero e proprio allarme e spinse l’allora procuratore di Caltagirone Giuseppe Verzera a parlare di emergenza di Stato.

Fecero scalpore le parole ripetute dal magistrato quando quattro nigeriani ospiti del centro violentarono una connazionale: «E’ necessario il potenziamento delle forze di polizia. E’ necessario che le istituzioni prendano atto di una realtà su cui va posta attenzione e risolta».

Lunga la lista delle inchieste aperte sul Cara: da quella su una presunta truffa da un milione di euro per presunte liste ‘gonfiate’ nei rimborsi spesa ottenuti aumentando il numero delle presenze di migranti nella struttura, a quella sulla cosiddetta ‘parentopoli’ nelle assunzioni nelle cooperative.

Inoltre, è ancora pendente, davanti al Tribunale di Catania, il processo a 15 persone imputate di turbativa d’asta nell’ambito dell’inchiesta sulla concessione dell’appalto dei servizi, dal 2011 al 2014. Dal procedimento è uscito Luca Odevaine, condannato a sei mesi di reclusione col patteggiamento e coinvolto nel processo «mafia Capitale». Nell’indagine sugli appalti è implicato anche l’ex sottosegretario alle Politiche agricole Giuseppe Castiglione.