TEATRO MOBILE, APPLAUSI PER IL ROMANZO POPOLARE – INTERVISTE

Teatro Mobile, Applausi per il Romanzo Popolare – Interviste. Il regista Luca Cicolella crea uno spettacolo in cui la comicità sembra prevalere nelle battute e nella fisicità degli attori, ma in realtà la pièce è ben altro. Essa, infatti, nasconde in sé l'importante tema dell'alienazione creato dalla televisione.

TEATRO MOBILE, APPLAUSI PER IL ROMANZO POPOLARE – INTERVISTE

Teatro Mobile, Applausi per il Romanzo Popolare – Interviste. Continua la terza stagione del Teatro Mobile con una pièce decisamente originale: Romanzo Popolare.

Lo spettacolo racconta in un unico atto la vicenda di due donne, Mela e Rosalia, la cui vita ruota tutta intorno alla televisione e alla loro fiction preferita, il cui protagonista è Mario, un affascinante meccanico, oggetto delle loro ossessioni.

La vita per le due scorre noiosa e monotona, tra una televendita e l’altra, finché non decidono di compiere un gesto estremo per rompere la routine: rapire Mario.

Lo spettacolo, così ricco di momenti comici che suscitano continue risate da parte del pubblico, nasconde un lato tragico. Le due donne sembrano essere, infatti, prigioniere di un mondo che oscilla tra la finzione televisiva e la realtà del loro piccolo appartamento.

La scena si svolge interamente al chiuso e ciò, unito alla scenografia essenziale, lascia trasparire le dimensione ridotte del loro mondo, dal quale le due non riescono a uscire, il cui motore e protagonista è l’apparecchio televisivo.
Ed è così che le attrice Francesca Ferro e Ilenia Maccarrone costruiscono le pedine da inserire in questo piccolo mondo.

La prima crea una Mela goffa, a tratti sensibile, una poetessa mal riuscita, che vorrebbe realizzarsi, ma non ci riesce.

Maccarrone, invece, crea un personaggio più deciso, la cui comica fisicità fa comunque intuire la sua dinamicità.
Alle due donne di bassa cultura, in cui il pubblico riesce comunque ad identificarsi, si contrappone l’elegante attore Mario, vittima del rapimento.

Mario Opinato interpreta quindi un attore che potrebbe essere egli stesso, dato che la sua magistrale performance oscilla tra momenti in cui traspariscono le sue abilità recitative e momenti in cui prevalgono le reazioni spontanee alla situazione che sta vivendo il personaggio.

Ed ecco che il regista Luca Cicolella crea uno spettacolo in cui la comicità sembra prevalere nelle battute e nella fisicità degli attori, ma in realtà la pièce è ben altro.

Essa, infatti, nasconde in sé l’importante tema dell’alienazione creato dalla televisione, regalando così al pubblico un interessante spunto di riflessione.

Valentina Reito

Foto e Servizio Video – Pietro Torre