FILARMONICA LAUDAMO, CONCERTO DI FINE STAGIONE

Filarmonica Laudamo concerto di fine stagione. A Messina l’Orchestra di fiati del Conservatorio Corelli chiude la 98ª stagione concertistica.

FILARMONICA LAUDAMO, CONCERTO DI FINE STAGIONE

Filarmonica Laudamo, concerto di fine stagione. L’Orchestra di fiati del Conservatorio Corelli di Messina, nell’Auditorium del Palacultura “Antonello da Messina” in concerto.

L’orchestra ha concluso la 98ª stagione concertistica della Filarmonica Laudamo, omaggiando la musica dei compositori americani di origini italiane: i figli e i nipoti degli italiani emigrati negli Stati Uniti nei primi del ‘900.

Alla direzione del concerto dal titolo “La musica sull’oceano. Quando gli emigranti eravamo noi: compositori di origine italiana in America”, si sono alternati due magistrali direttori.

Si tratta di Eugene Migliaro Corporon, direttore del Wind Symphony e professore all’Università del North Texas, ritenuto leader mondiale nell’ambito della musica per orchestre di fiati.

Lorenzo della Fonte, compositore, insegnante e scrittore, direttore dell’Orchestra di fiati anche del Conservatorio di Messina. Il concerto è stato impreziosito dalla presenza di Vincenzo Paci, primo clarinetto dell’Orchestra del Teatro “La Fenice” di Venezia.

Quanto mai attuale il tema proposto dal concerto, scelto anche dalla 40ª edizione dell’Infiorata di Noto dal titolo “Vieni ca ci cuntu – Storie di Siciliani in America“.

Racconta, con i mosaici floreali in via Nicolaci, la Grande Emigrazione dei siciliani in America, componendo coi fiori simboli eloquenti, come i pupi siciliani accostati alla Statua della Libertà.

Quella stessa Statua della Libertà ricordata durante il concerto per il sonetto, scritto dalla poetessa statunitense Emma Lazarus, e inciso sulla lapide di bronzo posta sul piedistallo:

«Tenetevi, o antiche terre, la vostra vana pompa – grida essa [la statua] con le silenti labbra – Datemi i vostri stanchi, i vostri poveri, le vostre masse infreddolite desiderose di respirare liberi, i rifiuti miserabili delle vostre coste affollate. Mandatemi loro, i senzatetto, gli scossi dalle tempeste e io solleverò la mia fiaccola accanto alla porta dorata.»

Sotto il segno della musica sull’oceano, composta dai figli o dai nipoti di emigranti italiani, la Filarmonica Laudamo ha ricordato l’emigrazione partita dai lidi dello Stretto di Messina verso l’America.

Omaggiando, sotto la direzione del direttore Lorenzo Della Fonte: Vincent Persichetti – vissuto fino all’età di quattro anni nel South Philadelphia, noto quartiere di immigrati italiani e morto nel 1987.

E ancora il “Divertimento for Band Op.42” (Divertimento per Banda Op.42) in sei movimenti (Prologo, Canzone, Danza, Burlesca, Colloquio, Marcia);

il compositore contemporaneo Frank Ticheli con il “Concerto for Clarinet and Wind Ensemble” (Concerto per clarinetto e ensemble di fiati), eseguito dall’eccellente Vincenzo Paci, in tre movimenti, di cui il primo “Rapsodia per George” evoca nell’incipit “Rapsodia in blue” di George Gershwin, poi “Canzone per Aaron” e “Riffs per Lenny”.

La seconda parte del concerto ha visto l’ampio organico dell’Orchestra di fiati del Corelli – circa 80 elementi – e il direttore Eugene Migliaro Corporon impegnati nell’esecuzione del brano “Flourishes and Meditations on a Renaissance Theme” (Fioriture e meditazioni su un tema rinascimentale) di Michael Gandolfi.

Si tratta di un autore contemporaneo, proponendo variazioni su un tema rinascimentale in un clima musicale.

Di seguito alla “Canzona” di Peter Mennin, viene omaggiato John Corigliano, autore contemporaneo, con il brano “Gazebo Dances” (Danze al Gazebo), in quattro movimenti avvolgenti (Ouverture, Walzer, Adagio, Tarantella).

Melodia e ritmo tipico della musica americana, con largo spazio al tocco suggestivo delle percussioni, hanno concluso la 98 ª stagione concertistica della Filarmonica Laudamo, lanciando il messaggio che l’evento dell’emigrazione è un fatto umano inarrestabile e naturale veicolo interculturale.

Dominga Carrubba