TEATRO BELLINI, A RISCHIO IL PROGRAMMA – INTERVISTE

Teatro Bellini, a rischio il programma. Prima dello spettacolo le maestranze del Bellini protestano: «Siamo nel deserto e abbiamo solo un litro d’acqua».

TEATRO BELLINI, A RISCHIO IL PROGRAMMA – INTERVISTE

Teatro Bellini, a rischio il programma. Prima del concerto il grido: «Siamo nel deserto e abbiamo solo un litro d’acqua».

E’ la dolorosa metafora attraverso la quale uno dei tantissimi lavoratori del ‘Bellini’ ha voluto descrivere la veramente dolorosa e allarmante situazione.

Si tratta di una vicenda in cui seriamente rischia di precipitare il nostro glorioso teatro catanese, l’identità e l’orgoglio della nostra città.

Rappresentanti sindacali, coristi, tecnici e lavoratori – schierati davanti al cancello principale dell’edificio con cui l’architetto Carlo Sada volle glorificare la memoria del cigno catanese.

Esposto un cartellone al collo, che tramite un grande punto interrogativo vuole esprimere la dolorosa incertezza che coinvolge la vita del teatro e il loro pluridecennale lavoro.

Le maestranze del Bellini hanno protestato a più voci affidando alle nostre telecamere le loro gravi preoccupazioni e il loro appello al Presidente della Regione Nello Musumeci.

Il mancato permesso di esercizio provvisorio è infatti la causa dello stallo totale in cui versa il “Bellini” mettendo a rischio la stagione estiva già decretata.

A rischio anche la prossima stagione lirico-sinfonica e lo stesso lavoro: al contrario degli altri ‘teatri di pietra’ greco-romani, il nostro non potrà allestire alcuna opera.

Quindi, tante preoccupazioni per il mancato arrivo dei fondi, oltre a denunciare una carente sensibilità culturale delle istituzioni politiche.

A rischio la vita (la sopravvivenza sarebbe un termine davvero degradante!) di un teatro ‘simbolo’ – che Catania fortemente vuole – e che è già stato impoverito da anni di pesanti tagli di uomini e mezzi.

È una situazione grave e penosa, sottolinea in conclusione il Sovrintendente, il cui mandato scadrebbe a giugno, per questa risorsa culturale, identitaria e sociale.

Tenere alto il nome del “Bellini” è inoltre doveroso per il boom di presenze e abbonamenti registrato già nei primi cinque mesi dell’anno.

Necessitano urgentemente risorse, serve l’esercizio provvisorio per coprire le soglie minime del costo del personale e per riavviare le iniziative programmate:

«OCCORRE FARE IN FRETTA»!

Silvana Raffaele

Foto e montaggio video Davide Sgroi