Il fascino dei Carmina Burana a Taormina - interviste. La Platea ha seguito tutta la rappresentazione con attenzione e passione riconoscendo con lunghi applausi il valore dell’esecuzione.
Il fascino dei Carmina Burana a Taormina – interviste
Il fascino dei Carmina Burana a Taormina – interviste. Suggestiva esecuzione nel Teatro Antico di Taormina dei Carmina Burana di Carl Orff.
La produzione è firmata dal Teatro Massimo Bellini di Catania.
Un grande ritorno per tutti gli artisti e maestri, dopo il periodo di pausa forzata, che
ha emozionato tutti, sullo sfondo dell’incantevole Teatro Greco della perla dello Jonio.
I Carmina Burana, originariamente una raccolta di testi poetici in latino, sono stati messi in musica da Carl Orff tra il 1935 e il 1936.
Il famoso compositore tedesco ha dato vita a un’opera complessa tecnicamente e tematicamente.
I testi dei vari brani nella maggior parte eseguiti in latino lasciano spazio ad altri in “antico alto tedesco”.
Per la loro rappresentazione, necessitano di un’orchestra tra cui figurano non soltanto gli strumenti usati normalmente nella musica classica,
ma anche da altri come nacchere e sonagli campane tubolari e altri particolari che hanno arricchito la composizione orchestrale.
Per il canto, invece, figurano come solisti un baritono, un soprano e un tenore, il coro e quello di voci bianche.
Dal punto di vista tematico, i Carmina Burana spaziano dalla celebrazione della primavera, al racconto della vita in taverna, all’inneggiamento dell’amore sensuale.
L’interpretazione dell’orchestra del Teatro Massimo Bellini, è stata diretta dal maestro Dario Lucantoni, che,
ha splendidamente coordinato la professionalità degli orchestrali e del Coro.
Ai nostri microfoni Luncantoni ha spiegato alcuni passi interessanti della composizione.
Afferma il direttore:
«Orff ha scritto moltissime cose sulla partitura, io ho cercato di rispettarle tutte».
Sottolinea Lucantoni:
È molto curiosa la parte che [Orff] dedica alla musica blues/jazz, che in Germania era considerata degenerata».
Il compositore ha scritto un brano conclude Lucantoni:
“Ego sum abbas” dove inserisce una rudimentale batteria jazz e l’abate della cuccagna (musicalmente),
fa un incrocio ironico fra una specie di canto gregoriano e i portamenti tipici del blues, e poi lo firma con l’accordo di nona blues».
Il maestro Luigi Petrozziello ha diretto il coro del Bellini, mentre Daniela Giambra si è occupata del coro interscolastico di voci bianche “Vincenzo Bellini”.
Protagonisti tre voci soliste: Il soprano Manuela Cucuccio, il baritono Franco Vassallo e,
il tenore Enea Scala (che ha sostituito Shalva Mukeria a causa di un’indisposizione di quest’ultimo).
L’opera Carmina Burana è strutturata con un prologo, cinque parti e un finale:
tra il pubblico ha sicuramente mosso gli animi il noto brano “O Fortuna”, che ha riscosso molto successo tra i presenti.
Platea che a nostro parere ha seguito tutta la rappresentazione con attenzione e passione riconoscendo con lunghi applausi il valore dell’esecuzione.
Al termine il direttore Lucantoni con l’orchestra e i cantanti ha concesso un bis dal titolo ‘O Fortuna’.
Grande soddisfazione ha espresso il Sovraintendente del Teatro Massimo Bellini Giovanni Cultrera per il successo della serata e,
ha sottolineato il grande impegno delle maestranze nel realizzare gli spettacoli che continueranno fino a Ottobre.
Valentina Reito
Foto e montaggio vide Davide Sgroi
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