Ricerca Gioele, Trovati resti ossei si attende responso

Ricerca Gioele, Trovati resti ossei si attende responso. Rinvenuti a circa 200 metri dall’autostrada una magliettina e resti ossei che sarebbero stati straziati dagli animali selvatici.

Ricerca Gioele, Trovati resti ossei si attende responso

Ricerca Gioele, Trovati resti ossei si attende responso. Le tracce individuate vicino all’autostrada potrebbero essere di Gioele Mondello.

Il piccolo scomparso con la madre Viviana il 3 agosto scorso.

Per gli uomini che coordinano le ricerche del bambino i resti ossei e la maglietta potrebbero portare a lui.

Le tracce sono state segnalate da uno dei volontari che da giorni affiancano vigili del fuoco, forestali e poliziotti.

L’uomo è un carabiniere in congedo.

I reperti adesso saranno analizzati e sarà effettuato l’esame del Dna per avere la conferma definitiva che i resti appartengono al piccolo Gioele.

Da una prima ipotesi i frammenti ossei sarebbero stati straziati dagli animali selvatici che li avrebbero trascinati all’interno di una fitta radura,

a circa 700 metri di distanza dal traliccio ai piedi del quale è stato scoperto il cadavere della donna.

I familiari del bimbo, il padre del bimbo Daniele Mondello, la sorella Mariella e il padre Letterio si sono recati sul luogo del ritrovamento.

I familiari non non si sono avvicinati al punto esatto del ritrovamento.

Sul luogo è ancora in corso il sopralluogo da parte dei due medici legali e della scientifica.

In loco il Procuratore di Patti Angelo Cavallo che supervisiona le varie fasi.

intanto non si fermano le ricerche nel 16mo giorno:

poco più cento persone si sono riunite da questa mattina al ‘campo base’ di Caronia.

I volontari si sono riuniti dopo aver raccolto l’appello di Daniele Mondello, il padre di Gioele.

La cognata della Dj scomparsa, Mariella Mondello spiega:

«Siamo qui e stiamo iniziando le ricerche con un gruppo ristretto di familiari».

«Gli altri ci raggiungeranno appena si coordineranno con le persone del posto che conoscono la zona».

Alcuni volontari che hanno raccolto l’appello spiegano:

«Siamo venuti perché siamo padri di famiglia e siamo sensibili a questo caso. Speriamo di trovare Gioele e che questo mistero sia finalmente risolto».

Alcuni esponenti del club Le aquile di Alcara li Fusi aggiungono:

«Noi siamo pronti a fare la nostra parte».

Intanto un inviato della trasmissione di Rai 3 “Chi l’ha visto?”, ha trovato a poca distanza dal traliccio dell’alta tensione,

Nel dove si trovava il corpo senza vita di Viviana Parisi, rinvenuto un aggancio che assicura il seggiolino per bambini al sedile delle auto.

Il programma tv, condotto da Federica Sciarelli ha dedicato uno speciale, alla morte della donna,

la dj di Torino trapiantata in Sicilia, e alla scomparsa del figlio di 4 anni Gioele.

Non è stato accertato se l’aggancio fosse del seggiolino dell’auto di Viviana.

L’oggetto è gia in mano dei carabinieri del luogo.

Trovato un cappellino, ma non è di Gioele.

I volontari hanno trovato il cappellino di un bimbo subito mostrato al padre.

Mondello ha tuttavia escluso che appartenga al figlio: “Non è il suo”, ha detto scuotendo la testa.

L’uomo si muove tra le campagne della zona su una jeep insieme con la sorella Mariella, il padre Letterio e tre amici.

Anche Mariella Mondello ha escluso che il cappellino sia riconducibile al bimbo scomparso e dice:

«Non è della marca che indossava Gioele. Siamo qui per l’ennesima volta alla disperata ricerca di mio nipote».

Poi conclude:

«Tutte le ipotesi sono aperte, noi abbiamo fiducia nel lavoro dei magistrati».

Daniele Mondello afferma: «non lo avrebbe mai ucciso».

Papà Daniele ribadisce con sicurezza:

«Viviana non avrebbe mai ucciso Gioele. Inoltre non aveva paura dei cani».

Le affermazioni di Daniele Mondello, vogliono escludere una delle ipotesi sulle quali stanno lavorando gli inquirenti.

Daniele si riferisce alla teoria di un omicidio-suicidio da parte della madre del piccolo,

e si riferisce anche a una eventuale aggressione da parte di alcuni cani feroci.

Scende in campo l’esercito.

Da stamane anche l’esercito, con uomini e mezzi della Brigata Aosta, parteciperà alle ricerche.

Si tratta di un nucleo di ricognizione e tre squadre formate da 10 persone del 24° reggimento Peloritani di Messina,

i quali si inseriranno nel team delle ricerche a tempo indeterminato.

Il maggiore Gianluca Portoghese, che coordina il team dell’esercito del genio della brigata Aosta evidenzia:

«Noi abbiamo degli assetti specialistici che normalmente sono impiegati nei teatri operativi».

aggiunge il maggiore dell’esercito:

«Si tratta di uomini addestrati oggi con l’impiego di apparecchiature sofisticate riusciamo a controllare dove l’occhio umano non può arrivare come anfratti e tombini».

Conclude Portoghese:

«Nella speranza di trovare il piccolo Gioele, staremo qui finché ci sarà la necessità, speriamo il meno possibile, sono ricerche molto difficili, capillari, che richiedono un’attenzione particolare soprattutto un altissimo addestramento».