Molte sono le polemiche che si intrecciano in occasione della visita di Benedetto XVI a Palermo il prossimo 3 ottobre. Come prima, la spesa prevista è di 2,5 milioni di euro: i fondi saranno stanziati quasi tutti dalla Regione, anche se gli organizzatori sperano che all’ultimo momento la visita sia classificata come “Grande evento” dalla Protezione Civile, in modo da spostare i costi sulla contabilità statale. Mons. Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo inoltre ha giustificato la spesa come “accorgimenti necessari” per non correre il rischio di “trasformare Palermo in una nuova Duisburg”, e ha polemicamente respinto le critiche sull’entità dei costi ponendo alcuni esempi come per esempio “perché nessuno si chiede quanto costa alla cittadinanza la cena di un magistrato con gli uomini di scorta o quella di un politico? O ancora un concerto in pompa magna come quello di Morricone?”
Le discussioni non si sono ancora fermate: le associazioni di categoria dei commercianti hanno definito “improponibile” il blocco della circolazione in alcune strade della città per la durata di quattro giorni. Architetti e agronomi hanno inoltre lanciato l’allarme per il prato del Foro Italico, dove si svolgerà la messa papale: potrebbe non sopravvivere alla manifestazione.
In merito ai problemi che sono sorti, il vice presidente della Regione con delega all’Economia, Michele Cimino, in riferimento alle diatribe per la prossima visita di Papa Benedetto XVI a Palermo è intervenuto con una nota: “La prossima visita di Papa Benedetto XVI e’ un grande segno di attenzione verso il popolo siciliano, peraltro in un periodo di contingenza sociale ed economica particolarmente delicata per la nostra Regione. Credo pero’ che, molto opportunamente, l’arcivescovo di Palermo, monsignor Paolo Romeo, abbia inteso richiamare con decisione l’attenzione sulla necessita’ di prepararsi adeguatamente a tale evento, evitando di guastarne l’attesa con squallide polemiche dal sapore tanto strumentale, quanto ideologico”.
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