Boss Freddy Gallina estradato in Italia

Boss Freddy Gallina estradato in Italia. L’uomo d’onore della famiglia di Carini è accusato di tre omicidi. Nascosto a New York, dove era latitante dal 2016.

Boss Freddy Gallina estradato in Italia

Boss Freddy Gallina estradato in Italia. Il killer della mafia arriva oggi a Fiumicino.

L’operazione si è realizzata grazie agli scambi informativi con gli Stati Uniti.

Ferdinando Gallina, detto Freddy, classe 1977, colpito da tre ordinanze di custodia cautelare in carcere e ritenuto responsabile di tre omicidi aggravati dalla finalità mafiosa.

L’uomo appartiene a “Cosa Nostra”, rientra in Italia dopo una battaglia per ottenere la sua estradizione durata quasi 5 anni.

Gallina è uomo d’onore della famiglia mafiosa di Carini e killer della mafia, ritenuto il braccio destro per la Sicilia occidentale, e in particolare per la provincia di Palermo, del boss Salvatore Lo Piccolo.

Gallina arrestato per la prima volta nel 2008 nell’ambito dell’Indagine “Addio Pizzo” del Nucleo investigativo del Comando provinciale dei Carabinieri di Palermo.

Dopo un periodo di detenzione, alla fine del 2014, scarcerato e sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale,

con obbligo di soggiorno nel comune di Carini (PA),  da cui si era allontanato nel gennaio del 2016 rendendosi irreperibile.

Le tracce dell’uomo, seguite dagli investigatori dell’Arma dei Carabinieri hanno condotto negli Stati Uniti.

In effetti, rintracciato nel novembre 2020 dal personale dell’FBI e dell’Immigration Custom Enforcement di New York,

ai quali era segnalato per l’irregolare presenza sul territorio statunitense, ove aveva fatto ingresso con documenti falsi dal Canada.

Intanto, in Italia il G.I.P. presso il Tribunale di Palermo emette nei confronti del latitante, al termine di convergenti dichiarazioni di coimputati negli stessi procedimenti, altre tre diverse ordinanze di custodia cautelare in carcere.

L’uomo è ritenuto responsabile di tre omicidi aggravati dalla finalità di agevolare “Cosa Nostra”, commessi nel biennio 1999 e 2000.

Nel 2017, il Ministero della Giustizia italiano è informato dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della localizzazione di Gallina a New York.

Successivamente gli organi preposti italiani hanno richiesto l’estradizione in relazione alla prima ordinanza di custodia cautelare per cui era si era reso irreperibile.

Dopo, gli italiani hanno integrato la richiesta di arresto provvisorio per l’estradizione anche per i due provvedimenti restrittivi emessi nei suoi confronti per gli omicidi di mafia.

Negli Usa, Gallina, da personaggio di primo piano della mafia siciliana, si è avvalso di una difesa tecnica di altissimo livello.

I suoi legali hanno utilizzato ogni strumento giuridico previsto dalla legislazione americana per impedire il temuto rientro in Italia.

Nel gennaio del 2020 anche il Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, in missione a New York e Washington, ha affrontato il caso Gallina.

Quest’ultimo ha interpellato le massime autorità locali statunitensi tra cui il Ministro della giustizia, i direttori di Dea e Fbi.

Ha interpellato anche i due Procuratori distrettuali di New York (Manhattan e Brooklyn) e vari responsabili delle Agenzie Onu che si occupano di cooperazione internazionale in materia penale.

Personale dello SCIP si è recato la scorsa settimana a New York per concretizzare l’estradizione di Gallina.

Concretizzando il lavoro ininterrotto da cinque anni, anche attraverso l’esperto per la sicurezza italiana a New York.

Sempre i responsabili dello Scip sul campo, hanno affiancato la polizia FBI, seguendo da vicino tutti gli sviluppi giudiziari e investigativi.

Il risultato possibile dall’implementazione degli scambi informativi, delle metodologie operative e investigative con gli Stati Uniti.

L’operazione è fortemente sostenuta dal Prefetto Vittorio Rizzi, Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza.