Pipino il Breve al Brancati, Musumeci super – Video

Pipino il Breve al Brancati, Musumeci super - Video. Il Teatro della città riapre la Stagione 2022-2023 con un formidabile spettacolo.

Pipino il Breve al Brancati, Musumeci super – Video

Pipino il Breve al Brancati, Musumeci super – Video. Giovedì 10 novembre il Teatro Brancati di Catania/Teatro della Città ha inaugurato la Stagione 2022- 2023,

con il musical di Tony Cucchiara (con cui, per il testo, ha collaborato Renzo Barbera) “Pipino il breve e Berta la piedona” per la regia di Giuseppe Romani (con l’assistente Claudio Zappalà).

Dopo più di quarant’anni è sempre il grande Tuccio Musumeci a vestire i panni del Re di Francia. Sulla scena insieme agli attori che ci hanno concesso di essere intervistati:

Cosimo Coltraro: (“Noi tutti impariamo da Tuccio…riproporre lo spettacolo è per me sempre un momento di prestigio!”), Massimiliano Costantino, Laura De Palma, Evelyn Famà,

Lydia Giordano, la figlia dell’indimenticabile Mariella Lo Giudice (“Mi sembra di avere in mano un tesoro,

con questo spettacolo che ha fatto conoscere la Sicilia nel mondo…come se fosse sempre qui mia madre…”);

Margherita Mignemi: (“ho sempre vissuto da vicino questo musical perché c’era mio fratello in scena… ma io recito il ruolo del cacciatore dal 2015”) con il fantastico Tuccio…);

Emanuele Puglia: (“Ho sempre desiderato fare il musical…Emozione grande ricalcare le orme di Pattavina e mettere in scena il teatro siciliano con la gestualità dei pupi”);

Olivia Spigarelli: (“Sostituire adesso la mia maestra, oltre che un onore, significa per me fare un pezzo di storia del teatro”).

Il ruolo di cantanti e ballerini (coordinati dalla coreografa Silvana Lo Giudice con l’assistenza di Giorgia Torrisi), dei cortigiani e dei popolani affidato a:

Aurora Cimino, Francesca Coppolino, Lorenza Denaro, Alba Dosì, Gabriele Manfredi, Andrea Pacelli, Gabriele Rametta, Claudia Sangani, Giorgia Torrisi.

Accompagna l’azione il talentuoso quartetto composto da Flaminia Castro, Roberto Fuzio, Francesco Messina e Alessandro Pizzimento, coordinati da Roberto Fuzio.

Pipino il Breve al Brancati, Musumeci super – Video.

Scene e costumi sono del compianto Francesco Geracà.

La sartoria è delle sorelle Rinaldi, le armature di Fiorenzo e Davide Napoli, le luci di Antonio Licciardello, il suono di Salvo Arnò; la direzione delle scene è affidata a Claudio Cutispoto.

Un salto nel passato per un’emozione evergreen dagli anni Settanta ad oggi:

uno spettacolo che è giunto oltre i confini italiani fino in Australia e nelle Americhe, riuscendo ad approdare a Broadway,

dove è stato premiato il suo magnifico protagonista nel 1985 al Mark Hellinger Theatre di New York tra gli applausi del pubblico e dell’italo-americano Robert De Niro.

Questo l’effetto dello splendido spettacolo/simbolo del tetro siciliano di ieri sera che tiene banco da oltre quarant’anni sulle scene calcate magistralmente dal pluri-ultraottantenne grande Tuccio Musumeci:

“Non ni pozzu chiù di stu Pipinu – ha dichiarato al nostro giornale – bisognerebbe farlo tutto l’anno per accontentare le tantissime richieste… dopo 45 anni di rappresentazioni…a 88 anni!”

Insieme a uno staff d’eccellenza facciamo un tuffo nella ‘Francia’ dell’alto medioevo (secoli VII-VIII) dominato dai ‘maggiordomi di palazzo’, “duces et principes Francorum”.

Questi esercitarono il potere effettivo al posto dei cosiddetti re fannulloni fino al 751 quando Pipino II, figlio di Carlo Martello, depose l’ultimo dei Merovingi,

Childerico III, facendosi proclamare, tre anni dopo, Re da un’assemblea e ottenendo poi l’unzione e la consacrazione da papa Stefano II.

La sua dinastia, la carolingia, veniva così legittimata. La compagnia iridescente, attraverso una musica dalle antiche radici e le tecniche tipiche dell’opera dei pupi,

propone questo capolavoro dell’indimenticabile Tony Cucchiara, tratto da un testo ricavato di Giusto Lo Dico.

Tra recitazione, canto, ballo e fluida recitazione si sviluppa la fantasiosa vicenda del travagliato matrimonio fra Pipino “il Breve” e Bertada di Laon (figlia del re d’Ungheria),

detta “Berta dal grande piede” nel 740 e della nascita, due anni dopo, dell’imperatore Carlo Magno.

Benché anziano sulla scena (ma nella realtà non ancora trentenne) Pipino, desideroso di un erede, invia i suoi ambasciatori presso i Sovrani d’Ungheria

per chiedere la mano della loro figlia Berta che, obbediente, parte per la Francia.

Ma durante una sosta a Magonza la principessa Falista con un inganno mefistofelico si sostituisce alla promessa sposa diventando, così, Regina dei Franchi.

Berta, risparmiata dalla morte e salvata da un cacciatore, si rifugia per sette anni nel bosco.

Saranno i suoi genitori, però, che preoccupati per il lungo silenzio, giunti a corte sveleranno l’inganno. La ritrovata Berta finalmente può, così, sposare Pipino.

Su queste note e fantasiose vicende si intreccia la lievità della commedia popolare in perfetto equilibrio tra recitato, sonorità isolane, danza e mimica ispirata alla tradizione dei pupi siciliani,

con gli attori/marionette legati al movimento dei fili, e cantastorie che raccontano con un prologo e in13 quadri, l’avventurosa vicenda.

Ma soprattutto con il grande maestro, centro gravitazionale di questo sfavillante spettacolo che affascina da oltre quattro decenni un pubblico di tutte le età.

Un pubblico che ha applaudito a lungo tutto il cast ma soprattutto il maestro Musumeci onorandolo infine con una entusiastica standing ovation.

Foto e riprese video Davide Sgroi