Certamente l’acqua è un bene prezioso, che scarseggia sempre di più anche a causa della mal distribuzione. La recente riforma dei servizi pubblici locali (1994) ha generato un nuovo quadro di regole e discipline tariffarie. In Italia circa cinquanta milioni di utenti sono serviti da 72 gestori, che spesso sono società private, pubbliche a capitale misto, quotate in borsa. L’Acquedotto Pugliese, l’ATO2 di Catania e altre aziende di Torino, Genova e Firenze sono state oggetto di uno “Studio ed elaborazione di un quadro operativo per l’impianto gestionale dei servizi pubblici locali”. I risultati sono stati presentati in un convegno – “I nuovi modelli organizzativi per il controllo e la regolazione nel Servizio Idrico Integrato, quale ruolo per gli enti locali?” – che si è tenuto nella sede della Provincia. Il convegno, organizzato da Laura Ciravolo (direttore ATO Catania) e da Utilitatis, centro ricerche fondato da Federutility, ha aperto uno scenario su cosa succederà in Italia nei prossimi 30 anni. “L’acqua è una problematica quanto mai attuale presso le nostre comunità” ha affermato aprendo i lavori il presidente della Provincia, Giuseppe Castiglione, che ha aggiunto: “L’UPI, che ho l’onore di presiedere, nella recente assemblea che si è tenuta a Catania, ha ribadito il ruolo delle Province e la loro candidatura per la gestione dei servizi. Noi chiediamo che le funzioni degli ATO acque e degli ATO rifiuti debbano essere assegnate alle Province. Si avrebbe un doppio vantaggio: riduzione dei costi, maggiore efficienza. Occorre pertanto procedere organicamente al trasferimento agli Enti locali di tutte le funzioni di natura territoriale che oggi sono svolte da vari Enti (BIM, Consorzi di bonifica, Enti Parco, Comunità montane) che non hanno una diretta legittimazione democratica, che non rispondono ai cittadini”.
La tematica dell’approvvigionamento idrico e dell’adeguamento dei sistemi fognari e depurativi è stato trattato da esperti: Il direttore di Utilitatis Lorenzo Bardelli, Adolfo Spaziani (direttore Federutility), Luciano Baggiani (presidente Associazione Nazionalke Enti di Ambito), Laura Ciravolo, Antonio Caponetto, dirigente del Dipartimento Affari Regionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Lo studio sulla gestione del servizio idrico locale è stato finanziato dal PON “Governance e Azioni di Sistema 2007-2013”.
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