Azioni d’integrazione e mediazione culturale-linguistica rivolte alla popolazione migrante, per favorire l’accesso ai servizi sanitari e al diritto alla salute: è questo l’obiettivo del progetto “The Edge”, presentato questa mattina in conferenza stampa nella sede della direzione generale dell’Asp Catania, dal manager Giuseppe Calaciura, dalla responsabile Servizi Sociali Asp e referente del progetto Loredana Sucato, dal coordinatore dei Consultori Asp Alessandro Sammartino e dalla responsabile catanese dell’Associazione Penelope Valentina Mantello.
Un’iniziativa realizzata dall’Associazione Penelope e dall’Azienda sanitaria provinciale, grazie ai fondi stanziati dal Bando “Perequazione per la progettazione sociale Regione Sicilia” a seguito del protocollo di intesa tra Fondazioni Bancarie e Volontariato siglato da Acri, Forum permanente del Terzo Settore, Consulta nazionale del volontariato, Convol, Centro servizi per il volontariato, Consulta Nazionale dei Co.Ge. «Il progetto nasce da un’accurata analisi dei bisogni sulla nostra area territoriale – ha spiegato il direttore generale Asp Giuseppe Calaciura – dalla quale emerge la difficoltà da parte dei migranti, specie in situazioni di fragilità sociale di accedere ai servizi sanitari con la conseguente necessità di attivare interventi che facilitino l’accesso alle strutture sanitarie e che siano da supporto agli stessi per l’attivazione di azioni mirate di prevenzione ed assistenza». Le attività previste sono: uno sportello di orientamento, informazione e consulenza in favore dei migranti (regolari e non regolari) in difficoltà presso la sede dell’Associazione Penelope (via Carlo Forlanini 163, lunedì, martedì e venerdì dalle 9 alle 12; lunedì, giovedì e venerdì dalle 16 alle 19); un servizio di mediazione culturale presso la sede del consultorio familiare di via Nino Martoglio 11, il martedì e il giovedì dalle 9 alle 12; un servizio di mediazione a chiamata da realizzarsi attraverso specifici interventi di mediazione linguistico-culturale nei servizi sanitari afferanti all’Asp Catania, ovvero presso i Consultori familiari afferenti al Comune di Catania, Misterbianco e Gravina; attività di interpretariato e traduzioni di materiali informativi sul funzionamento dei servizi sanitari; un servizio di accompagnamento dell’utente straniero presso i servizi; monitoraggio degli interventi con la costituzione di un gruppo di coordinamento delle attività del progetto; attività di sensibilizzazione territoriale mediante l’organizzazione di seminari sulla presentazione del progetto e diffusione dei risultati. «L’attività di mediazione culturale – ha continuato la dott.ssa Sucato – sarà quella di “ponte” tra la popolazione migrante e la struttura sanitaria e faciliterà il raccordo tra culture diverse migliorando così la conoscenza dei servizi. L’intervento è pertanto finalizzato a fronteggiare le problematiche dei migranti che versano in condizioni di vulnerabilità». Per tale motivo la scelta si inserisce all’interno dei Consultori familiari «che intervengono nelle situazioni problematiche di donne, uomini, coppie, famiglie e bambini – ha concluso il dott. Sammartino – attraverso azioni di prevenzione, consulenza e presa in carico».
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