Impiegati agenti del X Reparto mobile e poliziotti delle volanti dell’ufficio prevenzioni generali e soccorso pubblico.
Catania – Venerdi scorso, nell’ambito delle attività di controllo del territorio, come disposto dal Questore dott. Domenico Pinzallo è stato ispezionato un esercizio di ristorazione cinese, sito in Piazza della Guardia, gestita dal ventisettenne di origine cinese Shi Jianhui. Non appena entrati, gli operatori venivano investiti da un’orrenda puzza derivante, verosimilmente, da prodotti alimentari in putrefazione e da gravi carenze igienico sanitarie. Il controllo permetteva di appurare l’esistenza di una situazione ancora più grave di quella che si presagiva, infatti, si accertava: l’esistenza di residui alimentari di origine animale e non presenti sia sulle superfici di lavorazione sia sulla pavimentazione; l’assenza di una corretta conservazione ai fini della salubrità degli alimenti all’interno delle celle frigorifere, che si presentavano con scadente pulizia (un frigorifero, inoltre, era anche mancante del termostato, strumento indispensabile per monitorare la conservazione degli alimenti); la presenza di alimenti di origine animale e non congelati con confezioni artigianali in comuni buste di plastica e alcuni addirittura sfusi, senza alcuna tracciabilità alimentare e/o indicazioni della scadenza; l’esistenza di alimenti di origine animale, senza possibilità di risalire al tipo di animale; una busta in plastica con centinaia di zampe di gallina; la presenza di numerosi pesci già fritti immersi in secchi colmi di acqua; nel bagno del locale erano presenti confezioni di alimenti cinesi, farina; ceci; uova di gallina; stoviglie e pentole sporche. Lo stupore degli operatori veniva accresciuto dal fatto che dai sacchi di farina e di ceci, che stavano ispezionando, usciva uno svariato numero di topi di piccola taglia che si dileguavano in varie direzioni. Sul posto si portavano anche le Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, che davano manforte ai colleghi nell’espletamento dei vari atti che l’incredibile situazione richiedeva. Accertato quanto sopra, non si è potuto fare altro che arrestare il cittadino cinese per il reato di commercio di sostanze alimentari nocive e sottoporre a sequestro il locale. Shi Jianhui, quindi, veniva associato alla casa circondariale di piazza Lanza a disposizione del magistrato di turno presso la locale Procura della Repubblica. L’ attività di polizia non era ancora finita: infatti, data la sgradevole puzza di sangue che proveniva dal piano superiore del locale e dalle tracce di liquido ematico presenti sul ciglio della strada e sul marciapiede, i poliziotti delle Volanti e della pattuglia del X Reparto Mobile decidevano di estendere il controllo al piano superiore, ove contestavano, oltre a un forte tanfo, la presenza di un ristorante senza alcuna autorizzazione e di una macelleria clandestina. In tali locali, al di là dell’attrezzatura tipica dell’attività di ristorazione, venivano trovati volatili appena macellati, carne senza etichettatura e tracciabilità. Venivano anche trovati numerosi uteri di bovini. Si facevano intervenire sul posto anche i veterinari dell’Asl 3 di Catania, esperti del settore, che hanno fornito un prezioso contributo per cercare di risalire all’identificazione delle specie animali, la cui carne era presente nei due locali, nonché per verificare lo stato di conservazione degli alimenti. Anche il ristorante abusivo del primo piano e l’annessa macelleria clandestina venivano sottoposti a sequestro, mentre la titolare, una cittadina cinese di 37 anni, veniva denunciata in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania.
Commenta per primo