Berlino – Il 9 novembre 1989, vent’anni da oggi cadeva il Muro di Berlino. Questa data, entrata nella storia per aver segnato l’inizio del declino del blocco comunista stabilitosi nel dopoguerra e che cominciò a sgretolarsi all’inizio degli anni ’80. Nel 1945 la Conferenza di Yalta aveva decretato la divisione della Germania e quella di Berlino in quattro settori amministrati dai vincitori della seconda guerra mondiale U.S.A., Regno Unito, Francia ad ovest e U.R.S.S. ad est. I settori occidentali vennero uniti il 23 maggio 1949 dando vita alla Repubblica Federale di Germania (Bundesrepublik Deutschland o BRD); in quello orientale il 7 ottobre 1949 fu proclamata la Repubblica Democratica Tedesca (Deutsche Demokratische Republik o DDR). Inizialmente i berlinesi erano liberi di circolare in tutti i settori della città, ma con la Guerra Fredda venne chiuso il confine tra le due Germanie. Questa drastica misura fece trasferire gli abitanti della Germania dell’Est verso Berlino Ovest. Per fermare la fuga verso la parte ovest della città, il regime comunista della Germania Est ordinò l’inizio della costruzione di un muro attorno ai tre settori occidentali nella notte tra il 12 e il 13 agosto 1961 a Berlino Est. Così facendo il muro avrebbe diviso in due la città e circondato completamente i settori occidentali rendendoli un’isola a sé rinchiusa entro i territori orientali. Il 9 novembre 1989, dopo diverse settimane di disordini pubblici, il Governo della Germania Est annunciò che i cittadini di Berlino Est potevano visitare Berlino Ovest; dopo questo annuncio una moltitudine di cittadini dell’Est si arrampicò sul muro, per raggiungere gli abitanti della Germania Ovest in un’atmosfera festosa. Durante le settimane successive piccole parti del muro furono portate via dalla folla come ricordo di una dittatura che costò la vita a tanti tedeschi nel tentativo di fuggire dal comunismo sovietico. Oggi, la cancelliera tedesca Angela Merkel, l’ex presidente dell’Unione Sovietica Mikhail Gorbaciov e l’ex presidente della Polonia, Lech Walesa, hanno attraversato lo storico ponte di Boesebruecke, sulla Bornholmer Strasse di Berlino dove vent’anni prima migliaia di berlinesi dell’est venivano accolti dai cugini dell’ovest, segno che la guerra fredda era finita e la Germania stava uscendo dal suo peggiore incubo. Oltre 100mila visitatori attesi a Berlino e decine di capi di Stato e di governo tra i quali il presidente del consiglio Silvio Berlusconi il segretario di Stato americano Hillary Clinton. La Merker durante il suo discorso ha dichiarato: “questo giorno è il più felice della storia recente della Germania”.
Raffaello Fichera
Commenta per primo