Gianluca Atzori aveva rifiutato l’ipotesi che fosse una partita da ultima spiaggia, m aveva anche ammesso che l’unico obiettivo era vincere, altrimenti sarebbero stati guai seri. E, infatti, sono guai seri.
Il Catania, infatti, dopo un primo tempo esemplare, concluso con una rete di vantaggio, con almeno altre tre-quattro occasioni lipide e nessun pericolo nella propria area di rigore, è riuscito a complicarsi la vita e a dilapidare la rete di vantaggio (bella deviazione di piede, al volo, di Martinez al 13’ su lungo cross di Martinez), ma soprattutto la condizione psicologica favorevole. Nela ripresa Maesani tenta il tutto per tutto: sostituisce i poco efficaci Fini e Ghezzal, con due attaccanti puri come Calaiò e Paolucci che, ispirati da un Maccarrone in gran forma, mettono subito alle corde la difesa del Catania che comincia a vacillare pericolosamente. Già al 5’ Calaiò pareggia, complice una sagra dell’errore celebrata in area rossazzurra. Martinez, bella deviazione di testa, riporta il Catania in vantaggio dopo 4 minuti, ma la gioia dura meno di sessanta secondi perché Terzi, un difensore, trova la deviazione di testa vincente in un’area affollatissima, complice l’intervento fuori tempo di Spolli.
La squadra di Atzori dopo la spigliatezza del primo tempo sembra sprofondare in una profonda trance e il gol di Paolucci, al 15’, è frutto dell’ennesima dormita collettiva della retroguardia etnea su un cross basso di Maccarrone, con Andujar e Captano che addirittura si scansano consentendo alla palla di arrivare fino all’ex rossazzurro che, appostato sul secondo palo, segna (e non esulta, con stile) a porta vuota.
Atzori, che non aveva provveduto per tempo a registrare meglio la difesa, dopo l’inserimento di Calaiò e Paolucci, si trova costretto a inseguire, senza poter contare su nessun attaccante di ruolo. Il giocatore con le più spiccate caratteristiche offensive tra quelli in panchina è Ricchiuti, che rileva un buon Ledesma, e non a caso l’argentino riesce ad andare due volte al tiro, neutralizzati da un attento Curci. Poi, addirittura, fuori Morimoto, del tutto avulso dal gioco dopo aver sprecato una buona occasione in avvio di partita, per dare spazio a Llama che potrebbe sfruttare il suo tiro dalla distanza, ma non ci riuscirà. Per la squadra siciliana, quindi, ancora un secondo tempo fatale.
Finale 3-2 per i toscani, quindi, che raggiungono gli etnei con i quali condividono, adesso, l’ultimo posto in classifica. E, adesso, perso il primo scontro-salvezza il Catania non può fallire il prossimo, interno, contro il Livorno, che ha tre punti in più.
Daniele Lo Porto
Commenta per primo