L’ATO 2 prosegue l’attività di progettazione del “collettore di salvaguardia” a servizio del Comune di Acicastello, della frazione Vampolieri di Acicatena e della frazione Capomulini di Acireale.
Infatti, a seguito delle segnalazioni trasmesse dall’ATO 2 stessa, si è tenuto oggi a Palermo nella sede del Commissario Delegato per l’Emergenza Idrica e Ambientale; un incontro mirato a verificare i motivi della mancata funzionalità del “Vecchio Allacciante” così come recentemente dichiarato da Sidra e Comune di Catania.
All’incontro hanno partecipato, oltre all’ATO 2 ed al soggetto attuatore per il Commissario Delegato, i rappresentanti del DRAR (Dipartimento Regionale Acque e Rifiuti) dell’assessorato regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità, del Comune di Catania, del Comune di Acicastello, del Genio Civile di Catania, della Sidra e della SIE. Dopo ampie delucidazioni tecniche, si è concordato di convocare due ulteriori riunioni che si terranno il 28 aprile al Comune di Catania e il 10 maggio al Comune di Acicastello, per monitorare l’avanzamento dei lavori sul “Vecchio Allacciante” e per ulteriori aggiornamenti relativi alle problematiche analizzate.
Il comune di Acicastello ha proposto la possibilità di effettuare un intervento stralcio che momentaneamente esclude il Vecchio Allacciante con recapito finale a mare e preventiva immissione dei reflui in apposito impianto di depurazione impegnandosi a fornire la relazione tecnica entro quindici giorni.
In merito alla paventata procedura sostitutiva da parte del Ministero, assente all’incontro, l’ATO ha comunicato di aver puntualmente riscontrato la richiesta del Ministero e che dalla documentazione fornita nessun ritardo è ad essa addebitabile.
«E’ necessario comprimere i tempi per giungere all’iter di approvazione del progetto e pertanto è fondamentale – dichiara l’on. Giuseppe Castiglione nella qualità di presidente dell’ATO 2 Catania Acque – che tutti gli Enti coinvolti collaborino alla risoluzione delle diverse problematiche
affinché vengano risolti i problemi dei reflui sia dell’area castellese che di quelli dell’area catanese».
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