Secondo una recente indagine, la Provincia regionale di Catania è tra gli Enti che più utilizzano la PEC (posta elettronica certificata) che è una forma di comunicazione che dà le stesse garanzie di una raccomandata con ricevuta di ritorno ed evita code negli uffici e inutili spese di fotocopie. La notizia dell’eccellente primato della Provincia è stata data dal presidente Giuseppe Castiglione in apertura della giornata congressuale dedicata alla “Trasparenza nel dialogo con i cittadini: Strumenti e modelli di comunicazione”. Il congresso si è svolto alle Ciminiere, con l’organizzazione dell’Ufficio del Segretario generale della Provincia. Dopo l’apertura dei lavori, affidata, tra gli altri, ad Antonio Callari (responsabile della Scuola superiore per la Pubblica amministrazione locale), la giornata congressuale è proseguita, in mattinata, con le relazioni di Francesca Ganci (Segretario generale della Provincia), Davide Bennato (docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi, nella Facoltà di lettere), Alberto Cicero (segretario regionale ASSOSTAMPA), Michela Giuffrida (direttore Telecolor), Giuseppe Lazzaro Danzuso (ordine dei giornalisti) e Daniele Lo Porto (esperto della comunicazione della Provincia). Nel pomeriggio il convegno è proseguito con gli interventi di Giuseppe Vecchio (direttore dipartimento DAPPSI), Salvatore Capizzi (dirigente ASP 3), Maria Ausila Boemi (segr. provinciale ASSOSTAMPA) e Daniela Spina (portavoce del presidente della Provincia). Davide Bennato ha concluso i lavori.
Difficile sintetizzare i punti di vista espressi dai vari relatori ma, grosso modo, si può dire che tutti sono stati concordi nel dire che la rete sociale via web è il futuro della comunicazione con i cittadini e sbagliano quelle Amministrazioni pubbliche che continuano a resistere alla forza del cambiamento impressa da social network quali facebook, blog, forum, wikipedia, YouTube ecc. Sotto questo punto di vista la Provincia regionale di Catania – come ha bene illustrato Lo Porto- sin dal lontano 1956, quando ha istituito l’Ufficio stampa, è sempre stata all’avanguardia ed ha mantenuto un primato -anche tramite l’URP ed il Servizio informatica- circa la trasparenza (cioè l’accessibilità alle informazioni): per questo motivo è stata segnalata come esempio virtuoso al resto d’Italia.
In occasione del convegno i giornalisti che rappresentano l’Ordine ed il sindacato hanno ribadito la mancata applicazione della Legge 150/2000 ma essi hanno anche dovuto riconoscere che le successive norme regionali, da una parte, e le sentenze della magistratura, dall’altra, rendono ormai chimerica la fedele osservanza della fatidica legge. Resta comunque ormai acquisita la distinzione tra la figura del portavoce e quella dell’addetto stampa, così come ha riferito Daniela Spina, e tra comunicatori e giornalisti, come ha precisato Michela Giuffrida.
Assai interessanti le due relazioni affidate a Bennato, che ha catapultato l’auditorio in un futuro che è già presente ed ha tracciato scenari in cui i cittadini che usano internet sono sempre più consapevoli ed esigenti circa le aspettative e i servizi che deve dare l’apparato burocratico dello Stato.
In sintesi un tema apparentemente già fin troppo dibattuto – quale i rapporti tra cittadini e Pubblica amministrazione – con il convegno delle Ciminiere è diventato l’occasione per proporre azioni realizzabili volte al raggiungimento della democrazia. In particolare è stata avanzata la possibilità di ripensare l’URP, che ora è chiamata a nuove funzioni, cioè a sportello virtuale attraverso il web. Certo anche questo sarà una sfida per la Provincia perché occorrerà saper accogliere le osservazioni negative e far tesoro dei suggerimenti dei cittadini. Per il momento, intanto, alcune telecamere sono state collocate all’interno dell’Aula di Palazzo Minoriti e da casa, via internet, è possibile seguire le sedute del Consiglio provinciale.
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