Le Fiamme Gialle di Paternò hanno scoperto e debellato due organizzazioni di usurai, un fenomeno, purtroppo ormai diffuso in tutta Italia, e presente in particolar modo nel Mezzogiorno. Il prestito di denaro, al vicino o nelle forme più sofisticate della criminalità organizzata, si manifesta e provoca sopraffazione fisica e psicologica, nei confronti di soggetti che si trovano in difficoltà economiche: famiglie bisognose, anziani, piccoli commercianti e piccoli imprenditori, fasce deboli della popolazione.
In tale contesto i militari della Guardia di Finanza, sono riusciti, facendo cadere il muro d’omertà, la paura, il timore di ritorsioni, a dare coraggio e fiducia a gran parte delle vittime che hanno trovato la forza di denunciare. Protagonisti di questa squallida vicenda due coniugi e un negoziante, i quali, approfittando dello stato di bisogno di queste persone, hanno pensato bene di sostituirsi alle strutture legali cui è demandato il sistema di finanziamento. Infatti la loro forza era legata all’impossibilità da parte delle vittime di rivolgersi a canali legali, in quanto protestati, quindi facili prede che, a fronte dell’elargizione di piccole somme, sono state costrette a restituire capitali con tassi di interessi oltre il 40% mensili.
La cosa più incresciosa, però, riguarda il modus operandi posto in essere dal commerciante per giustificare la presenza di titoli di credito ed accrescere il prestito, costringeva le vittime ad acquistare anche prodotti facenti parte della propria attività commerciale, per pari valore delle somme elargite, a fronte del quale venivano rilasciate ulteriori effetti cambiari. Quindi, oltre al danno anche la beffa.
La Guardia di Finanza di Paternò ha però messo fine a tutto questo e, grazie anche all’intervento della Magistratura che ha subito sequestrato il maltolto. Inoltre con apposita misura cautelare, ha disposto il sequestro preventivo dei beni nella disponibilità degli indagati, per un totale di 22 unità immobiliari, tra appartamenti e terreni, del valore commerciale di oltre 3 milioni di Euro.
La brillante operazione portata a termine dai finanzieri di Paternò dimostra inconfutabilmente che è possibile difendersi dall’usura. E’ necessario prevenire e riconoscere tutte le situazioni a rischio, e, nell’ipotesi di un coinvolgimento, l’invito è quello di rivolgersi senza indugio alle strutture appositamente create per offrire sostegno e assistenza, che restituiscono alle vittime una normalità di vita e un nuovo equilibrio psichico, oltre a fornire gli strumenti per l’estinzione dei debiti contratti.
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