CATANIA – Pubblico di giovanissimi e non solo, per assistere allo show musicale di Arisa: ritmo swing, note jive, rime baciate, atmosfera anni 30, voce chiara e avvolgente, papillon al collo e bretelle per la prima uscita sul palco delle Ciminiere, che ieri sera ha ospitato la ragazza “acqua e occhialoni”.
E se da un lato, ad accorrere è stato il pubblico attirato dal personaggio mediatico; dall’altro, ieri sera – in occasione di Open week, il cartellone culturale della Provincia Regionale di Catania, voluto dal presidente Giuseppe Castiglione – erano presenti gli amanti della musica live intergenerazionale, rimasti colpiti non solo dalle canzonette scanzonate, ma dalla grande professionalità e maturità musicale dell’artista.
“Sincerità” nei modi di fare e di dire, “sincerità” nello sguardo, “sincerità” quando ha dimenticato più di una volta i testi delle canzoni e lo ha confessato ingenuamente senza nascondere l’imbarazzo ed esclamando: “Mi sono incartata, sono troppo emozionata”.
Spazio per il revival con “Vecchio frack” di Modugno e con “Se telefonando” di Mina, strofe accompagnate dal suono dirompente del trombone e da un pianoforte che ha occupato il palco dall’inizio alla fine della performance.
Un tuffo nell’allegria con qualche vena di malinconia, tra un battito di mani e uno schiocco di dita. Scenografia minimalista per lasciare spazio alla stravaganza dell’artista – che in poco meno di due ore ha cambiato abito sei volte – e per rimarcare l’importanza della musica: un’infusione moderata di musica folk, soul e reggae che colora il viaggio nell’esperienza musicale di un secolo. Il varietà italiano, la sua immediatezza e compostezza, quelle di una volta, sono le principali ispirazioni della cantante, come lei stessa ha sottolineato. Non sono necessarie grandi metafore per esprimere i propri desideri: la sincerità, la schiettezza e la semplicità sono alla base di ogni pezzo. Questa è Arisa. E piace così alla gente. «Nella vita, prima di Sanremo qualcuno si chiedeva se io recitassi una parte: “ma ci sei o ci fai?”, mi chiedevano». La risposta è arrivata dalla sua dolce (a volte impacciata) autenticità.
E dal rock alla musica leggera, dalla samba al jazz, è stata una miscellanea di generi che ha reso ancora più piacevole la serata. Musica leggera, così come leggera è stata l’aria fresca che hanno respirato gli ospiti di Open week – manifestazione coordinata da Giuseppe Gennarino, dirigente dell’Ente promotore – che gratuitamente hanno assistito allo spettacolo.
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