Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – di Catania, che con una delegazione ha partecipato al presidio democratico richiedente l’applicazione delle normative internazionali sui migranti, svoltosi permanentemente nei giorni 26 e 27 ottobre davanti al “Palanitta” nel quartiere periferico Librino, esprime netta contrarietà alle dinamiche operative che hanno determinato l’espulsione dei migranti sbarcati nel porto di Catania.
La Costituzione dell’Italia democratica impone solidarietà, rispetto dei diritti umani e applicazione dei diritti e delle normative internazionali sui rifugiati.
Questo, ancora una volta, non è avvenuto. Il nostro paese, purtroppo, a seguito del varo di normative “mirate” e l’esplicazione di atti palesemente discriminatori nei riguardi di migranti e rom, con la messa in opera di dinamiche gestionali che hanno determinato il totale respingimento dei richiedenti rifugio ed asilo, ha già subito varie e pesanti richiami e sanzioni da parte della Comunità Europea e degli Organi Internazionali.
A Catania, nei riguardi dei 131 migranti provenienti dall’area del nord Africa, e stante le dichiarazioni di molti dei rifugiati comprendenti anche palestinesi, si è consumato un ulteriore atto che infrange le norme internazionali. Lo afferma, tra l’altro, una nota di protesta mossa dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati.
Si è reiteratamente negato l’accesso dei rappresentanti delle Organizzazioni Umanitarie abilitate a fornire assistenza, informazioni e direzione sulle condizioni e sui requisiti per richiedere ospitalità e asilo. Queste Organizzazioni: L’UNHCR, Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), Save the Children, Arci, sono state tassativamente lasciate fuori dalla “porta” dei locali dove sono stati internati i migranti. A maggior ragione considerato che si trovavano 46 ragazzi minorenni, impauriti e fortemente traumatizzati.
In questa maniera si è mortificato il volto democratico della nostra città e schiacciato i valori fondativi di questa Repubblica, nata dalla Lotta di Liberazione contro il nazifascismo, che impongono supremo rispetto della legalità definita dai principi e dalle regole internazionali e dei valori umani e civili.
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