Il Premier ha garantito che a Lampedusa tutto tornerà alla normalità in pochissimo tempo. Lo ha dichiarato il primo ministro in presenza del presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo e ad una folla esasperata dall’invasione dei migranti. Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi è giunto a Lampedusa per valutare la situazione legata alla massiccia presenza degli immigrati, e dopo aver incontrato il sindaco Bernardino De Rubeis (che ha fatto sgombrare i lampedusani dissedenti con cartelli anti premier) e il presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo si è intrattenuto davanti al Municipio di Lampedusa, dove ha trovato una folla di un migliaio di persone. Berlusconi ha annunciato: “In 48 massimo 60 ore Lampedusa sarà abitata solo dai lampedusani”, precisando che il “Piano liberazione di Lampedusa” è scattato a mezzanotte. Poi il premier, tra gli applausi del pubblico, ha cominciato ad elencare una serie di misure e agevolazioni per Lampedusa, tra cui una moratoria fiscale, la richiesta all’Ue per fare dell’isola una zona franca, e la candidadura al Nobel per la pace. “Lampedusa tornerà un paradiso”, ha assicurato Berlusconi agli abitanti. “Abbiamo dato incarico a Rai e Mediaset – ha aggiunto – di fare dei servizi che attirino gli italiani a Lampedusa, che è sempre stato un paradiso e tornerà ad esserlo”. “Ho comprato casa qui, diventerò lampedusano”.
Scettici i lampedusani che dicono: <<magari facesse il 10% di quello che ha detto……..saremo felicissimi>>
Le promesse del premier però non si limitano solo al caos sbarchi. Anzi, quello che si consuma a Lampedusa è quasi uno show. Giacca senza cravatta e camicia scura, microfono in mano e braccia in alto, il Cavaliere snocciola annunci: il Nobel per la Pace per l’isola, una moratoria fiscale, previdenziale e bancaria perché Lampedusa diventi zona franca, un piano per il turismo, un campo di golf e un casinò. “Anche io diventerò lampedusano” ci tiene a precisare il Cavaliere. “Sono andato su Internet e ho comprato una casa a Cala Francese, si chiama Le Due Palme” .
Il premier ha anche chiarito una voce che girava da tempo, ovvero la presenza sull’isola di evasi dalle carceri di Tunisi, fuggiti approfittando della rivoluzione e approdati in Italia con i barconi che nelle scorse settimane hanno solcato il Mediterraneo: “Sono evasi 13.600 tunisini. Qualcuno è anche qui a Lampedusa. La Tunisia, però, ha confermato che non partiranno più persone”. Il premier ha quindi aggiunto: “I migranti che arriveranno sulle banchine del porto di Lampedusa saranno subito imbarcati sulle navi con destinazione Tunisia o altri centri”.
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