CATANIA: SEGRETARIO CITTADINO PD SUL “CASO” CASTELLO URSINO E BENEDETTINI, “L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE NAVIGA A VISTA”

“Comprendiamo lo stupore dell’Assessore Ferrera sulla vicenda del Castello Ursino, ma ormai dovrebbe essere chiaro a tutti che si continua a navigare a vista. E purtroppo questa volta non serve più la scusa della mancanza di risorse, visto che anche l’opportunità di accedere a finanziamenti dell’Unione Europea rischia di andare in fumo perché fuori tempo massimo”. E’ quanto afferma il segretario cittadino del Pd, Saro Condorelli, in merito ai finanziamenti Ue per il Castello Ursino. “Ormai dovrebbe essere chiaro a tutti che dieci anni di amministrazione di centrodestra a Catania non solo hanno reso la città più povera di risorse, di idee e di prospettive ma hanno anche certificato la incapacità di tutelare il patrimonio culturale che dovremmo consegnare alle nuove generazioni – prosegue Condorelli – Mi permetto di criticare le affermazioni dell’assessore Ferrera, perché si sappia che solo la lungimiranza di stampo europeo e la tenacia del Prof. Giarrizzo nel suo duplice ruolo di preside della Facoltà di Lettere e di amministratore comunale hanno consentito negli anni ‘80 di riportare agli antichi splendori il complesso monumentale del Monastero dei Benedettini e di trasmettere  alle generazioni future un contenitore culturale vivo e aperto alla città. Visto come vanno le cose al Castello Ursino, dove pare che manchino opere d’arte non solo censite dal Libertini ma contenute nelle guide Touring degli anni ’50, se non si fosse conclusa positivamente la cessione all’Università, oggi saremmo impegnati a bonificare l’area da cani randagi e officine meccaniche abusive. Altro che Louvre!” “E’ giunto il momento allora – conclude il segretario Pd – che l’Amministrazione comunale, visto che non sa come chiudere il bilancio preventivo, definisca un piano di priorità da sottoporre al Consiglio comunale ed alla città, precisando il ruolo che intende assegnare  alle politiche culturali, a cominciare dalla attribuzione di una delega piena”.